Due parole su un film che lascia male...
22/12/2016
In questo clima natalizio, dove se tutto va bene metà delle persone che ti fanno gli auguri non lo pensano davvero o non le vedrai mai più, voglio consigliarvi un film che fa male. Già, non sto usando giri di parole, ma vado diretta, come lo sono anche certe scene del film e anche la verità finale. Si tratta di “Cose di questo mondo” del regista inglese Michael Winterbottom, datato 2002. Per altro l'anno in quest caso conta davvero poco, la vicenda potrebbe essere stata girata un mese fa o l'estate scorsa. Si tratta di un film documentario in cui viene narrato nelle forme più reali possibili, il viaggio di due ragazzi dall'Afghanistan a Londra. Si chiamano Jamal Udin Torabi e Enayatullah e lasciano alle spalle la miseria, dettagliata nei particolari, di un campo di rifugiati in Pakistan. Il racconto, praticamente in presa diretta, è davvero una via di mezzo tra un viaggio della speranza verso un miracolo e un vera e propria odissea. Migliaia di chilometri fatti in mezzi di fortuna e nella totale clandestinità attraverso paesi e continenti, con una tappa anche in Italia. Uomini infami, contrabbandieri, camion e mezzi di fortuna fanno da cornice ad una vicenda che si vorrebbe finzione cinematografica, se non fosse cronaca quotidiana. Immagini dure, quasi violente, crude e troppo reali. Un film come ho detto che lascia tramortiti, con una buona dose di senso di colpa per averlo visto in un comodo cinema o nel proprio divano di casa. La spinta della speranza in una vita diversa dona una forza a me di certo sconosciuta. Una grande film che lascia senza parole e tanto male. Uscito nel 2002, l'anno dopo, nel 2003 vince l'Orso d'oro al festival internazionale di Berlino.
Sabrina Marcon