Strumento innovativo UE per i migranti dalla rotta turca
Il Piano ideato dalla Commissione per dare un aiuto concreto alle condizioni in cui si trovano i profughi prevede che il contributo economico venga trasferito mensilmente direttamente alle famiglie dei rifugiati, che versano in condizioni di maggior disagio e, soprattutto, senza che le cifre passino dalle casse dello Stato turco. L’intervento comunitario rientra nel quadro dell’Accordo con Ankara dello scorso marzo per ridurre il flusso dei migranti verso l’Europa e la cifra stanziata è parte dei tre miliardi di euro previsti a copertura dell’Accordo tra Bruxelles e Ankara. Come lo definisce Stylianides si tratta di un “sistema innovativo” che sarà condotto attraverso il World Food Programme delle Nazioni Unite, in partenariato con le Autorità Turche e la Mezzaluna Rossa Turca.
L’innovazione è rappresentata dall’introduzione della “riduzione dei costi intermedi, massimizzando gli effetti”, saranno scongiurati, così, usi impropri dei fondi versati, mediante un’attenta azione di vigilanza da parte di incaricati della Commissione. Si prevede che entro il primo trimestre del 2017 le “Carte di debito” saranno distribuite a circa un terzo dei tre milioni di migranti residenti in Turchia.
Nonostante l’Accordo UE-Turchia entrato in vigore lo scorso aprile, la “rotta est-mediterranea”, meglio conosciuta come “rotta balcanica”, non si è estinta come dimostrano i dati diffusi dall’Agenzia per il controllo delle frontiere esterne – FRONTEX – per la quale ad agosto 2016 nelle aree frontaliere comprese tra Turchia, Grecia e Bulgaria sono transitati 169.152 migranti.