Coldiretti Veneto lancia la sfida per ristorazione collettiva: km zero nei menù
Il convegno, dal titolo “Tipico e straordinario in mensa”, moderato da Daniela Boresi de Il Gazzettino e che ha visto la partecipazione di Martino Cerantola e Pietro Piccioni, rispettivamente presidente e direttore regionale, metteva l’accento sull’adeguatezza dei menù serviti negli ospedali, case di riposo e scuole tra nuove mode e valori nutrizionali.
A salutare l’inizio dei lavori l’Assessore al Sociale del Comune di Venezia, Simone Venturini, e Cristina Guarda, in rappresentanza del Consiglio del Veneto.
Durante l’incontro, sono stati sfatati molti dei luoghi comuni, dal piatto di spaghetti che a cena farebbe ingrassare, dal latte che farebbe male, dai carboidrati che dovrebbero essere evitati nel caso di una dieta dimagrante e via di questo passo.
Insomma, secondo la professoressa Isabella Savini, presidente del corso di Laurea Magistrale in Scienze della Nutrizione Umana, ci siamo scordati della piramide della dieta mediterranea per inseguire mezze verità.
“Alla base di tutto c’è la convivialità, lo sport, la biodiversità. Alimenti come pasta, riso, polenta, pane, legumi apportano anche vitamine, minerali e tante altre sostanze utili per la salute quali fibre e composti fitochimici.
Nelle giuste quantità – ha proseguito Isabella Savini – preparati con ricette semplici danno un forte senso di sazietà e benessere. Insomma, non ci sono evidenze scientifiche a sostegno che il latte e derivati favoriscono diabete e cancro, cosi come non è certo che il tè verde fa dimagrire o che il cioccolato protegge dal rischio cardiovascolare. Discutibili anche i cosiddetti super alimenti apparentemente “indispensabili” come le bacche esotiche, goji, aronia, maqui, pittaya l’assunzione di curcuma zenzero, semi di chia che non evidenziano effetti più benefici rispetto agli altri comuni prodotti perché di per sé nessun alimento possiede proprietà curative, occorre abbinare l’attività sportiva, un equilibrato apporto è fondamentale per la salute.
Queste credenze confondono anche i grandi sempre più combattuti sulla scelta del pasto a scuola o del panino libero.
Su questo particolare si è soffermato il dirigente scolastico Davide Frisoli, dell’Istituto comprensivo Viale San Marco, evidenziando gli aspetti sociali legati alla prima esperienza del pranzo fuori casa dei bambini il quale ha ribadito, che il pranzo insieme in ambito scolastico è un momento educativo quanto una lezione di storia.
Da sottolineare i passi in avanti compiuti dal settore regionale della Prevenzione, Igiene e Sanità pubblica della Regione Veneto direzione rappresentata dalla dottoressa Martina Di Pieri e dal dott. Saverio Chilese, coordinatore del Sian, entrambi hanno illustrato il lavoro in corso per determinare le regole da applicare alle nuove gare dove saranno privilegiati i prodotti locali.
Sul quadro normativo alla luce del nuovo codice degli appalti è intervenuto l’avvocato Diego Signor, dello Studio Legale Barel, Malvestio e associati, specificando che l’introduzione del criterio dell’ offerta più vantaggiosa apre a nuove prospettive diverse dal preferire solo il prezzo più basso.
Tra sentenze che testimoniano il buon senso del km zero a tavola ai fini della riduzione dell’impatto ambientale, della valorizzazione della tipicità e stagionalità delle produzioni, è stato riconosciuto l’impegno costante di tutte le forze di Coldiretti: Giovani e Donne Impresa, non ultimo quello degli over 65 impegnati da sempre nella società nel duplice ruolo di imprenditori e animatori di un patrimonio educativo non indifferente sviluppato con l’accoglienza nelle fattorie didattiche, diventate anche sociali e nei mercati agricoli di Campagna Amica con la modalità della filiera corta che riducendo i passaggi consolida un rapporto di fidelizzazione tra produttore e consumatore.
A confermare la linea operativa di Coldiretti l’Assessore regionale all’istruzione formazione e lavoro, Elena Donazzan, che ha commentato come il fattore della tradizione sia determinante e fondamentale prima ancora che siano le norme a disciplinare le abitudini.
“Non vorremo aver sbagliato qualcosa se ora non c'e' una concertazione tra socialita', legalita', tradizione, nutrizione e salute – hanno spiegato al microfono i responsabili dei movimenti Franca Castellani, Alex Vantini e Marino Bianchi – tutti d’accordo che cancellando la storia si perde un pezzo di saggezza. Se dalla merendine han tolto l' olio di palma vuol dire che ci hanno restituito il pane col burro e lo zucchero. Su questo nessuna pubblicità potrà aiutarci, dobbiamo insegnarlo noi.
All’evento hanno portato il loro contributo i referenti nazionali: Lorella Ansaloni per Donne Impresa, Maria Letizia Gardoni per Giovani Impresa e Giorgio Grenzi di Federpensionati.
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