Per l’agenzia chimica della Ue il Glifosato non è cancerogeno
Da tempo ormai è diventata comune la convinzione che si tratti di una delle sostanze più pericolose per la nostra salute e non sarà nemmeno il verdetto dell’Echa a far cambiare opinione ai molti che chiedono di condannare il glifosato.
Invece ecco arrivare il verdetto dell’Agenzia UE per le sostanze chimiche, l’Echa appunto, che alla fine di un lungo percorso di ricerca e di confronti con gli istituti scientifici delle principali agenzie mondiali, ha decretato che il glifosato «non deve essere classificato né come cancerogeno, né come agente mutageno, e neppure come sostanza tossica per la riproduzione».
A queste conclusioni, l’Echa è arrivata dopo aver passato in rassegna sia il corpus di studi scientifici sul glifosato già pubblicati, sia quelli prodotti dall’industria (e tenuti segreti, dunque non verificabili dalla comunità scientifica), oltre ai pareri in materia espressi in precedenza da altre organizzazioni e istituti.
Una decisione definitiva dovrà essere presa entro la fine dell’anno
La valutazione dell’Echa va direttamente contro quella dello Iarc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro che aveva classificato il glifosato come cancerogeno. Come è possibile questa difformità? «Il livello di evidenza cui fa riferimento lo Iarc, dal punto di vista epidemiologico, non ci pare abbastanza forte per giungere alle stesse conclusioni», commenta Tim Bowmer, capo del Comitato per la valutazione del rischio (Rac) dell’Agenzia.
Come era preventivabile, i movimenti che si battono per l’abolizione del pesticida parlano di ‘complotto’: «L’ECHA ha fatto un gran lavoro per spazzare sotto il tappeto le prove che il glifosato potrebbe causare il cancro», dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura sostenibile di Greenpeace Italia.
Lo studio dell’Echa è l’ultimo passaggio prima della decisione finale che dovrà prendere la Commissione europea sul rinnovo della licenza per il glifosato: Bruxelles dovrà decidere entro il 31 dicembre 2017.