La comunicazione del pianerottolo approda sul web
Un libro che è una fotografia, ma non solo. Perché il piccolo universo rappresentato da Facebook con le sue pagine è di per sé in costante movimento ed evoluzione (o involuzione, ma qui il libro non entra in polemiche sociologiche). La branca dei gruppi di discussione è ancora più vulcanica e se vogliamo anche bizzarra. Spiega Tullio Cardona: «ci sono gruppi che sono nati per affrontare i problemi di un quartiere, poi si sono divisi sul dibattito per una strada o anche solo un ponte aprendo un nuovo gruppo».
Si discute di tutto e la città mostra una vitalità che molti ignorano
Lo sa bene Matteo Secchi che è stato cofondatore del più ‘anziano’ (pensate, 10 anni) e più numeroso gruppo veneziano, quel ‘venessia.com’ che può contare su circa 24 mila iscritti è che per germinazione controlla una articolata ramificazione di altri gruppi.
Complessivamente la stima fatta dagli autori del libro, da considerarsi fino a prova contraria attendibile, è che siano 84 mila gli iscritti veneziani e mestrini ad un qualche gruppo. Non persone, naturalmente, perché ciascuno si iscrive a tutti i gruppi che vuole: ad esempio tra i gruppi censiti ci sono anche dei compro-vendo e un cercolavoro. E nel libro tutto è ben recensito, illustrato, con la data di fondazione ed il nome di chi ha avviato il gruppo.