Con la stagione 2017-2018, il Teatro stabile del Veneto chiude il suo primo triennio di programmazione da quando è diventato uno dei sette riconosciuto come Teatro nazionale. Ovvio quindi che la presentazione del ricco cartellone che si aprirà ad ottobre fosse l’occasione anche per un bilancio di questi tre anni al Carlo Goldoni di Venezia e al Verdi di Padova, archiviando senza rimpianti, anzi, l’esperienza condivisa con la struttura privata di Verona.
Così il presidente dello Stabile, Angelo Tabaro, inizia sottolineando la soddisfazione per il raggiunto equilibri tra spettacoli acquisiti dal circuito nazionale e spettacoli prodotti o co-prodotti, sintomo di una vitalità che nopn è solo ‘commerciale’ ma prima di tutto culturale. Con la conseguenza che solo oltre 150 gli attori scritturati ogni anno che si aggiungono al 70 dipendenti fissi della struttura del teatro. Il tutto, ed è questo il tasto sul quale insiste Tabaro, con un autofinanziamento in proprio che supera la quota dei contributi pubblici incassati: un ‘caso’ unico in Italia.

Il ‘Goldoni’ a Venezia non chiude mai: tutta l’estate con Arlecchino

Al direttore Massimo Ongaro in compito di presentare cartellone veneziano e padovano:
• 50 titoli;
• oltre 150 serate di spettacolo;
• 27 spettacoli in abbonamento;
• 8 proposte nella rassegnadi danza;
• una rassegna di teatro comico a Padova;
• un ciclo di eventi speciali a Venezia.
Sottolinea Ongaro che sono 6 quest’anno le produzioni targate Goldoni, quattro delle quali in co-produzione con i più importanti teatri italiani. E quattro ‘vecchie’ produzioni degli anni scorsi saranno riprese per tourneé in giro per l’Italia
E poi stage per i giovani (ma uno è anche per gli ultrasettantenni!) e iniziative di diffusione del teatro nelle scuole. Impossibile presentare i singoli spettacoli, ma c’è sempre il sito a risolvere questo aspetto: www.teatrostabileveneto.it