Otto italiani su dieci sono abbastanza o molto felici
Vogliamo allora scoprire quale è la “ricetta” della felicità: in primo luogo, per tutti, è fondamentale il sentirsi bene con il proprio corpo e con la propria mente; quindi viene lo star bene con la propria famiglia, con le amicizie, nei propri sentimenti amorosi, nel proprio lavoro. Ma tra le cose importanti compare anche il sentirsi italiano e riconoscersi nella comunità locale che ci ha visto nascere.
Non sono (solo) i soldi a fare la felicità: prima di tutto viene l’armonia (e i soldi aiutano)
Su tutto, in ogni caso, grava l’ombra dei soldi: hanno valore solo e soltanto perché possedendoli hai più rapporti con la salute personale e con il mondo esterno e quindi hai più amici e più sicurezza in famiglia, sei più presente in mezzo agli altri. Per cui il vero timore, quando si parla di benessere materiale, è che la ricchezza possa in qualche maniera diminuire come è accaduto a partire dal 2008 e 4 italiani su 10 oggi si sentono più poveri rispetto agli ultimi anni.
Specularmente le ragioni citate nel sondaggio Piepoli per una minor felicità risultano essere un reddito percettibilmente disceso, malattie e lutti in famiglia e conseguentemente una minor armonia, una discesa della cultura, una meno intensa vita sociale, la vendita forzata di beni famigliari e, sostanzialmente, un maggior imbarbarimento del gruppo famigliare, anche in termini di viaggi, sport, cura del corpo e partecipazione attiva alla vita mondana.