La bilancia dei pagamenti è tutta a favore della Germania
I prezzi in calo dei beni e dei servizi importati continuano ad alimentare un forte aumento delle esportazioni, segnando una significativa eccedenza (il ‘surplus’) negli scambi internazionali per la Germania. I prezzi dei beni di esportazione sono però rimasti invariati, secondo gli ultimi calcoli dell’Istituto di studi economici tedesco Ifo, che ha anche rilevato come le aspettative degli esportatori siano in grande crescita, da 17,7 punti a giugno si è passati a 20,9 a luglio. «Questo andamento dei prezzi – osserva Timo Wollmershaeuser, capo delle previsioni economiche dell’Ifo – ha aumentato il surplus di 2,1 punti percentuali del Pil annuo tra il 2013 e il 2016».
La Commissione Europea minaccia (ma blandamente) la Germania per il suo surplus
Il risultato tedesco è dovuto alla diminuzione dei prezzi del petrolio e del gas, che rappresentano 1,4 punti percentuali nell’aumento dell’eccedenza, che aveva raggiunto in Germania un record del 9,3% del pil nell’estate 2015, ma da allora è scesa a circa l’8%.
«Se i prezzi del petrolio e del gas dovessero salire di nuovo – spiega Wollmershaeuser – l’effetto sui prezzi sarebbe quello di far scendere il surplus a circa il 6%, valore considerato alto ma accettabile dalla Commissione Ue. Il comportamento delle famiglie e delle imprese private suggerisce inoltre che la fase dei bassi prezzi energetici è vista come solo temporanea e il tasso di risparmio delle famiglie è aumentato dal 9,0% nel 2013 al 9,7% del reddito disponibile nel 2016».