Un 2017 da record secondo i primi dati del turismo veneto
Questo è il risultato anche di un cambio di atteggiamento da parte dei vacanzieri che, soprattutto gli italiani, erano soliti a trascorrere il primo periodo di ferie al mare, per poi spostarsi in montagna solo ad agosto. Quest’anno, e qui entrano probabilmente anche le condizioni geopolitiche che hanno ridotto i viaggi esotici, i vacanzieri hanno scelto la montagna fin dal mese di giugno. E sorprende che anche le terme, comparto cronicamente in sofferenza e che è poco attrattivo nella stagione estiva, abbia vissuto una stagione turistica molto anticipata rispetto all’usuale periodo autunnale. Conferma scontate per le spiagge, con Jesolo che anche per la prima settimana di settembre ha prenotazioni per l’87% della disponibilità.
Ma settembre inizia con un allarme della Protezione civile per l’arrivo del maltempo
Il turismo veneto è comunque sempre trainato dalle città d’arte, con Venezia che per tutto l’anno ha vissuto un aumento delle presenze e flussi sempre più difficili da governare nel fragile tessuto cittadino e del contesto lagunare.
Ma avviandosi verso la chiusura della stagione ecco nuovamente riemergere le tradizionali polemiche che fin qui non erano emerse: gli albergatori del litorale si sono schierati contro i siti meteo che hanno dato ampio risalto alle notizie sul peggioramento del tempo nei primi giorni di settembre. Si è scritto, colpevoli soprattutto le app degli smartphone, di forti temporali, di crollo delle temperature, di fine dell’estate. E gli operatori del turismo parlano di prenotazioni disdettate, di fuga dei turisti. Certamente Regione e enti locali si schiereranno, come è accaduto ogni anno, dalla parte degli albergatori: d’accordo, ma non dimentichiamoci che la Protezione Civile ha decretato lo stato di preallarme per tutto il Veneto.