Venezia ha ospitato Vanessa Ledezma Camero, a sinistra nella nostra foto. È la figlia di Antonio, ex sindaco di Caracas, uno tra i più perseguitati leader dell’opposizione. Fu arrestato nel febbraio del 2015 e per sei mesi venne detenuto senza che nemmeno venisse a conoscenza delle imputazioni nei sui confronti. Scarcerato perché costretto a sottoporsi ad una grave operazione, è tutt’oggi agli arresti domiciliari senza che ancora sia stato celebrato un processo a suo carico.
Vanessa Ledezma sta girando l’Italia e l’Europa guidando una delegazione di donne che chiedono al mondo di non dimenticare la grave situazione che sta spaccando il Paese sudamericano. In questo percorso di sensibilizzazione internazionale, la delegazione era presente a Palazzo Ferrofini mentre era in discussione una mozione in Consiglio Regionale, poi approvata con voto unanime, che invita il Governo italiano ad attivarsi per contribuire a risolvere la drammatica situazione che si sta registrando in Venezuela

Il voto unanime del Consiglio veneto chiede al Governo italiani di intervenire a livello internazionale

Il voto unanime  del Consiglio regionale del Veneto è arrivato a poche ore dalla gelida risposta del governo Maduro alla protesta degli ambasciatori spagnolo, italiano, tedesco per le restrizioni imposte alla leader d’opposizione Lilian Tintori cui è stato negato il diritto di lasciare il Venezuela. «Proprio la risposta data dal ministro degli esteri venezuelano  Jorge Arreaza alle diplomazie europee – ha sottolineato Luciano Sandonà, del gruppo “Zaia Presidente” che aveva presentato la mozione – dimostra quanto pesi l’azione dei governi democratici che dimostrano con i fatti la loro vicinanza al popolo venezualano: la spinta delle democrazie europee dà coraggio e voce agli oppositori di un governo che non si può nemmeno più definire chavista, visto che persino collaboratori di Chavez sono stati perseguitati da Maduro».