Sono 16 gli emendamenti alla Legge di Stabilità 2018 che gli artigiani veneti chiedono vengano introdotti nel testo approntato dal Governo. L’iniziativa di Confartigianato Imprese Veneto ha coinvolto 13 Parlamentari Veneti di PD, Forza Italia, Lega, Alternanza Popolare, Movimento 5 Stelle e Gruppo Misto: Amidei Batolomeo, Bellot Raffaella, Conte Franco, Dalla Tor Mario, Filippin Rosanna, Marin Marco, Moretto Sara, Piccoli Giovanni, Prataveira Emanuele, Rubinato Simonetta, Santini Giorgio, Spessotto Arianna e Stefani Erika.
A loro, nella sede di Mestre di Confartigianato Imprese Veneto, il Comitato Direttivo coordinato dal Presidente Agostino Bonomo ha illustrato il documento di 23 pagine in cui vengono argomentate le modifiche che il mondo artigianale richiede per la prossima ‘finanziaria’. A cominciare dal ripristino del diritto alle compensazioni dei crediti verso l’Erario ora oggetto di continue limitazioni imposte nel pieno disprezzo dei diritti del contribuente e dallo snellimento degli adempimenti burocratici riportando lo spesometro con la tradizionale scadenza annuale e annullando contemporanemente le sanzioni per gli invii con errori fatti quest’anno.

La pressione fiscale e burocratica minaccia di rendere insostenibile l’attività artigiana

Le proposte emendative auspicano maggiore chiarezza sui nuovi Indicatori Sintetici di Affidabilità fiscale e l’eliminazione di spesometro, comunicazioni IVA periodiche, accertamenti da ISA, obbligo di POS, visti di conformità sui crediti, nel caso si introduca l’obbligo della fattura elettronica.
Agli artigiani interessa sia eliminato l’obbligo di dotazione del POS per le categorie che non operano in pubblici esercizi; il dimezzamento della ritenuta che gli artigiani subiscono in caso di lavori di ristrutturazione; la possibilità di dedurre le perdite nel regime di cassa; e il ripristino dei due anni per esercitare il diritto alla detrazione dell’IVA sugli acquisti da parte delle imprese. Infine si chiede che la Legge di Stabilità aumenti la franchigia IRAP per le piccole imprese e la deducibilità dell’IMU pagata dalle imprese sugli immobili strumentali; la semplificazione e seria pianificazione del calendario fiscale nel rispetto dello statuto del contribuente e la riconferma delle detrazioni in edilizia e cd “bonus mobili”.