Le emozioni perdute di Valter Esposito
Nel secondo volume di versi, edito Cleup, Valter Esposito, (giornalista e già scrittore di biografie e romanzi brevi), dal titolo “Le emozioni perdute”, ci cattura e, semplicemente, ci dà da pensare. In un periodo in cui non si ha più tempo, né voglia di pensare.
Il trascorrere inesorabile del tempo, che sconvolge l’anima e trasforma i corpi; le assenze che son sempre presenze; l’occhio, che, più acuto, si sofferma maggiormente sullo spettacolo della natura, l’alba, il mare, i girasoli che infiammano, la purezza degli animali, le radici e i vermi.
Non manca l’uomo, non manca il corpo, l’affondare le mani e la bocca a riempire i sensi. A recuperare ossigeno e attimi per andare avanti. C’è sempre la parola amore. E il domandarsi quale sia la nostra missione.
Soffermiamoci sulle parole, sulle parole di una poesia, affianchiamoci ad Esposito ad “ascoltare l’eco dei miei passi… o ad attendere, fermo, un taxi di colore nero”
C’è l’urlo soffocato, l’urlo bisbigliato, l’urlo accennato, c’è il tempo scaduto, ed il sorriso sempre vivo della madre. Uno strano rumore, “il fruscio di una tenda che segue il volere e il volare del vento”.
E poi
“Il desiderio di un giorno diverso
e il poeta si ammala della propria malinconia
osserva allo specchio i suoi stanchi movimenti
e la diversità di quel giorno è il suo volto felice”.
ed ancora
“Uccidimi, non dirò a nessuno che sei stata tu!”
Questo libro è danza, tra passi delicati e prese robuste.
Questo libro emoziona.
Margherita Ruglioni