Patto veneto di garanzia per l’alternanza scuola-lavoro
Infatti, introduce strumenti multimediali per facilitare la collocazione dei giovani nelle aziende; definisce un progetto innovativo in materia di salute e sicurezza; prevede incentivi per la formazione dei tutor, nonché interventi di sostegno alla co-progettazione e la verifica dei percorsi. Ne scaturisce un impegno importante delle parti sociali per un ambito, in cui la Regione investe già dal 2003, prima in Italia, ancora prima che l’alternanza diventasse un obbligo con la legge “Buona scuola”, investendo un contributo complessivo di 2 milioni di euro a cui, ora, si aggiungono 350.000 euro in arrivo dal settore dell’artigianato. I dati dimostrano un sensibile aumento nelle adesioni: gli studenti partecipanti sono raddoppiati in due anni (dai 55.245 dell’anno scolastico 2015-16 ai 112.151 del 2016-17), mentre le imprese coinvolte sono cresciute da 21.119 a 32.835.