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“Salute, Ambiente e Giustizia”

23/11/2006
“Il Consiglio Superiore della Magistratura non farà mancare il proprio contributo al fine di mettere la Corte Penale Internazionale dell’ambiente nelle condizioni di svolgere a pieno gli alti compiti di giurisdizione dei quali è investita e sanzionare così i crimini ambientali deliberatamente provocati”. Questo le parole del saluto di apertura del Senatore Nicola Mancino, vicepresidente del CSM, che questa mattina è intervenuto alla videoconferenza internazionale sul tema “Salute, Ambiente e Giustizia”: due giornate di convegni e workshop che culmineranno con la lettura della Carta di Venezia, un documento presentato dall’Accademia Internazionale di Scienze Ambientali per il riconoscimento dei disastri ambientali intenzionali quali crimini contro l’umanità e che prevede l’istituzione di una Corte penale internazionale dell’ambiente. “Benché l’ambiente – ha ripreso Mancino - sia tutelato da vari strumenti normativi sopranazionali, da più parti è avvertita l’esigenza che la comunità internazionale reagisca a questo stato di cose lanciando un chiaro segnale istituzionale di legalità”.

A dare prestigio all’iniziativa è stato anche un messaggio che il Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano ha rivolto direttamente al Presidente Vicario di IAES, prof Antoniono Abrami. “L’iniziativa dell’Accademia Internazionale di Scienze Ambientali è sicuramente degna di grande attenzione – si legge nella nota - Il tema della difesa dell’ecosistema sta diventando una delle questioni prioritarie nel nostro paese e nel mondo. E’ un terreno rispetto al quale è necessario superare ostacoli e ritardi legati ad interessi particolari. La concreta partecipazione della società civile rappresenta un impulso importante agli Stati e alle Organizzazioni internazionali ad andare avanti in questo senso. Su tale strada occorre continuare, verificando la possibilità di definire una forma di sanzione internazionale dei disastri ambientali”.

“L’idea della Corte – ha sottolineato il Prof. Antonino Abrami, Presidente Vicario di IAES – nasce da una triste constatazione e cioè dall’assenza di giustizia rispetto ai grandi disastri ambientali. Da Chernobyl alla deforestazione, da Bophal al caso del fiume Uruguay: l’elenco dei disastri ambientali con conseguenze transnazionali sulla salute dell’uomo è ormai lungo e richiede un organo giuridico internazionale capace di prevenire e sanzionare i crimini ambientali”.

Nell’ambito del convegno, che ha ricevuto il patrocinio della Commissione ambientale dell’Unione europea, della Regione Veneto, della Provincia di Venezia, nonché del Comune di Venezia e si svolge sotto l’alto Patronato della Presidenza della Repubblica, sono previsti gli interventi di oltre 50 relatori con 17 collegamenti da ogni parte del mondo.

“L’impegno deve partire già a livello locale – ha commentato l’Assessore Regionale alle politiche dell’ambiente Giancarlo Conta - Come Regione Veneto stiamo infatti cercando di sensibilizzare il cittadino attraverso un’operazione fondamentale di formazione e informazione per far crescere una coscienza che al momento è assente un po’ a tutti i livelli”.

“Sul fronte scientifico la nostra Accademia in particolare – ha spiegato Antonino Abrami – ha ritenuto fondamentale partire da un confronto interdisciplinare che fotografasse la situazione e che ha coinvolto, non solo gli studiosi impegnati nei diversi ambiti, ma anche le istituzioni, le associazioni internazionali e nazionali che da anni operano per la tutela della salute e dell’ambiente. Questa videoconferenza internazionale vuole essere, insomma, la sintesi del nostro sforzo interdisciplinare e della vocazione globale del nostro messaggio”.

Non solo ambiente e diritto, nell’ambito del convegno si parlerà anche di medicina e ricerca. In particolare, attraverso il suo Comitato scientifico, diretto dal prof. Giuseppe Cartei, IAES ha coordinato un’indagine scientifica, attuata dall’Istituto Oncologico Veneto, volta al miglioramento delle terapie antitumorali e di cui si è parlato proprio questa mattina nell’ambito di un workshop dedicato al problema dell’amianto.

E Venezia, città simbolo della fragilità ambientale non poteva non essere la sede più adatta per lanciare questa proposta istituzionale, con il sostegno dell’Amministrazione: “Come Comune – aveva sottolineato infatti il sindaco Cacciari nella conferenza stampa di presentazione – diamo fin da adesso tutte le garanzie, sia dal punto di vista degli spazi che delle attrezzature logistiche, per ospitare questo organismo”.

Sarà proprio Massimo Cacciari, insieme a Adolfo Perez Esquivel, premio Nobel per la Pace e Presidente di IAES (in collegamento da Buenos Aires), a chiudere domani pomeriggio questa due giorni di workshop, con la lettura e l’adesione alla Carta di Venezia.

“Un momento di chiusura – conclude Antonino Abrami – che vuole segnare l’inizio di una enorme scommessa che vedrà l’impegno, al fianco di IAES, di importanti istituzioni e organizzazioni nazionali e internazionali”.

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