L’Europa pretende tutele per i consumatori sui social media
- di recedere da un acquisto online;
- di presentare reclamo in Europa anziché in California;
- le piattaforme si assumeranno le loro responsabilità verso i consumatori, analogamente ai prestatori di servizi offline.
Tuttavia, le modifiche soddisfano solo in parte i requisiti della normativa UE in materia: «Poiché sono usate come piattaforme pubblicitarie e commerciali – sottolinea Vĕra Jourová, Commissaria europea per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere – le reti di social media devono osservare pienamente le norme a tutela dei consumatori. L'azione intrapresa dalle autorità nazionali per far rispettare le norme Ue sta dando i suoi frutti; è tuttavia inaccettabile che questo processo non si sia ancora concluso e richieda così tanto tempo. Ciò conferma la necessità di un "New deal per i consumatori"».
Annunciato per aprile il nuovo quadro normativo a tutela dei consumatori nella rete
Mentre le ultime proposte di Google sembrano in linea con le richieste formulate dalle autorità di tutela dei consumatori, Facebook e, più significativamente, Twitter hanno rimediato solo in parte a importanti aspetti riguardanti le loro responsabilità e il modo in cui gli utenti sono informati della possibilità di rimuovere i contenuti o recedere dal contratto.
Per quanto riguarda la procedura di "notifica e azione" usata dalle autorità di tutela dei consumatori per segnalare contenuti illeciti e richiederne la rimozione, Google+ ha istituito un protocollo che prevede, tra l'altro, termini per il trattamento delle richieste, Facebook e Twitter hanno concordato solo di mettere a disposizione delle autorità nazionali un apposito indirizzo di posta elettronica per la notifica delle violazioni, senza impegnarsi a trattare le richieste entro termini precisi.