Ance Venezia esprime preoccupazione sulle procedure negoziate, indette da Insula spa, il braccio operativo del Comune di Venezia per le infrastrutture, la manutenzione urbana e l’edilizia; queste procedure sono quelle che per legge possono essere utilizzate per importi fino a 1 milione di euro, con la stazione appaltante, che seleziona direttamente le imprese da invitare, scegliendole dai propri elenchi o tra quelle, che hanno manifestato l’interesse a partecipare.
Dai dati relativi ai primi mesi di quest’anno, quando sono state svolte 9 gare, balza all’occhio un primo dato evidente e preoccupante, relativo alla bassissima percentuale di imprese partecipanti, rispetto a quelle invitate: una gara è andata addirittura deserta (zero partecipanti) malgrado i 21 invitati, solo due volte si è superato il 50% e in ben 5 casi non si è andati oltre il 21% di partecipazioni. E solo in due casi ci sono stati almeno più di 10 concorrenti.
“Il risultato – dichiarano da Ance Venezia – è da un lato la scarsa concorrenza, dall’altro l’impossibilità di far scattare quei meccanismi, cioè l’esclusione automatica delle offerte anomale, che la legge prevede per evitare i massimi ribassi e che operano solo se vi sono almeno 10 concorrenti. E’ evidente allora che c’è qualcosa che non va nella gestione degli inviti”.

Lavorare nel centro storico di Venezia richiede una particolare conoscenza delle tecniche operative

Alla bassa partecipazione in generale, si aggiunge un altro elemento che preoccupa, perché, quanto alle imprese della provincia di Venezia, dai dati risulta che la percentuale degli inviti è modestissima, visto che solo 3 volte si è superato il 30% e per ben due volte non si è andati oltre il 10%, mentre sono sistematicamente invitate realtà di altre province venete, nonché di Lombardia, Toscana, Lazio e Sud d’Italia.
“La generalità delle gare in questione riguarda il centro storico e le isole veneziane – osservano dall’associazione – Ciò richiede una precisa conoscenza del territorio e delle tecniche operative, l’esperienza specifica e la disponibilità a intervenire in loco, tanto più se, come nella maggioranza di questi casi, non si tratta di opere puntuali ma di manutenzioni diffuse o di gestioni territoriali. Le imprese veneziane rispondono a tutti questi requisiti; perché non fare più affidamento sulle loro capacità? Pertanto nel pieno rispetto dei principi di trasparenza e di rotazione previsti dalla legge, Ance Venezia ritiene opportuno e rispondente all’interesse pubblico valorizzare questi elementi di localizzazione e di esperienza, che sono le premesse per un’ottimale realizzazione delle opere e delle prestazioni”.