Zanon: una marcia in più a cittadini e imprese del Veneto
«Ora si avvii un dialogo serrato con le categorie per predisporre assieme i provvedimenti necessari a dare una marcia in più anche alle piccole e medie imprese, motore dello sviluppo del Veneto e delle sue città – commenta il Presidente di Confcommercio Metropolitana Venezia – a cominciare dalla ripresa dei lavori ai tavoli tematici tra la Regione e le rappresentanze economico-sociali per dettare le priorità, su cui impegnarsi una volta che la trattativa Stato-Regione sarà conclusa. In particolare, ci attendiamo che una maggiore autonomia in ambito in economico e finanziario incida subito su due punti fondamentali: credito e minor pressione fiscale. Con urgenza si dovranno approvare nuove norme, che consentano alle piccole e medie imprese di accedere più facilmente al credito, troppo spesso asfittico, semplificando e adeguando anche la capacità finanziaria a disposizione, altrimenti questo tessuto di imprese è destinato a chiudere; un nuovo meccanismo più efficiente e adeguati fondi garanzia costituiranno un primo strumento, perché le micro e piccole aziende tornino ad essere i punti di eccellenza per il rilancio di tutti i settori manifatturieri e del terziario, del turismo e dell’economia urbana. Ma ancor più-sottolinea preoccupato Zanon -la vera priorità per dare ossigeno all’economia rimane la diminuzione della pressione fiscale: da sempre Confcommercio chiede che le imprese paghino effettivamente su quanto fatturato, mentre vedono i costi fissi lievitarea causa di imposte e tributi locali,costi e accise sull’energia, che non tengono conto né del fatturato, né dei cicli economici negativio delle difficoltàdelle aziende, soprattutto quelle piccoleo familiari».
Zanon conclude, sottolineando: «Siamo stati i primi a chiedere almeno di non tassare i beni immobili strumentali di impresa, soprattutto quelli sfitti o non produttivi; ben venga l’attenzione del nuovo Governo. Ora serve concretezza a cominciare dalla politica fiscale e tributaria, altrimenti ogni riforma, autonomia compresa, troverà i territori senza più imprese».
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