Diritti e libertà: il Parlamento europeo richiama l’Ungheria
La notizia ha avuto poco risalto sui media nazionali, forse a causa di una certa accondiscendenza della maggioranza governativa nei confronti delle posizioni anti-immigrazione ungheresi, ma riveste certamente un carattere ‘storico’ visto che è la prima volta che il Parlamento eserciterà il proprio diritto di iniziativa in relazione all'articolo 7 del trattato UE. Gli europarlamentari chiedono agli Stati membri dell'UE di avviare la procedura per determinare se esiste una minaccia sistemica ai valori fondanti dell'UE, come sancito nell'articolo 2 del trattato UE. Tra questi il rispetto per la democrazia, lo stato di diritto e i diritti umani. Qualsiasi rischio di violare tali valori, come riflesso nella Carta dei diritti umani dell'UE, ha un impatto sugli altri Stati membri e sulla fiducia reciproca tra di loro, dice il testo.
A rischio sono i principi dell’Unione: le libertà fondamentali, i diritti inviolabili, la democrazia
I deputati sottolineano che la situazione in Ungheria ha un impatto negativo sull'immagine dell'Unione, nonché la sua efficacia e credibilità nella difesa dei diritti fondamentali, dei diritti umani e della democrazia a livello mondiale.
Le principali preoccupazioni del Parlamento si riferiscono al funzionamento del sistema costituzionale ed elettorale, all’indipendenza della magistratura, alla corruzione e ai conflitti di interesse, alla privacy e alla protezione dei dati. Secondo gli eurodeputati in discussione sono le libertà fondamentali (di espressione, accademica, di religione, di associazione) ed i diritti inviolabili (alla parità di trattamento e quelli delle persone appartenenti a minoranze, compresi Rom ed ebrei, dei migranti, richiedenti asilo e rifugiati, e economici e sociali .
Judith Sargentini (Greens / EFA, NL), che ha redatto il rapporto, ha dichiarato: «Abbiamo a che fare con una situazione grave che deve essere affrontata immediatamente. Sosteniamo i diritti dei cittadini dell'Ungheria e dei valori europei nell'UE. Il tempo concesso al governo ungherese ha peggiorato la situazione. Ecco perché il Parlamento sta intervenendo».