La prosa al Teatro Toniolo fulcro della cultura a Mestre
E c’è un altro numero che è importante sottolineare: i 740 posti della platea del Toniolo sono stati occupati nella scorsa stagione per il 75%. È un indice fondamentale per la vita di qualsiasi struttura teatrale, ma che a Mestre acquista un ulteriore valore facendo del Toniolo il polo della cultura in terraferma per un’area vasta quanto l’intera città metropolitana. Una ‘mission’ che anche la nuova stagione promette di perseguire, sempre grazie alla preziosa collaborazione di Arteven, con un cartellone d’eccellenza, presentato da Pierluca Donin, degno di teatri di città ben più popolose, e con una varietà di generi e tematiche che potranno soddisfare i più diversi pubblici.
Spettacoli per un pubblico variegato, un incrocio di generi e di temi dal passato al presente
Quindici spettacoli di prosa, ai quali si aggiungono poi le serate straordinarie per il periodo natalizio e di Capodanno. A proprio gusto, ognuno potrà scegliere gli spettacoli da vedere: certamente però è imperdibile l’inaugurazione della stagione con Michele Placido (7-11 novembre) e la sua personale rilettura dei “Sei personaggi in cerca d'autore” di Luigi Pirandello.
Ancora a novembre, solo il giorno 28, arriva “In Aeros”, una serata a metà strada tra teatro e danza con protagonisti gli Atleti della Federazione di Ginnastica Rumena con le coreografie di Daniel Ezralow, David Parsons e Moses Pendleton da un'idea originale di Antonio Gnecchi Ruscone. In questa personale selezione degli appuntamenti più attraenti, non si può non citare il raffinato ed inteso testo di Gianni Clementi e il suo Le signorine (15-17 febbraio): tutta la tensione scenica vive nei dialoghi pieni di rancore di due zitelle all’interno della loro merceria di un vicolo di Napoli.
Subito dopo (19-24 febbraio), in scena sarà Pierfrancesco Favino con il suo adattamento per il teatro dell’inquitante e travolgente testo del drammaturgo francese Bernard Marie Koltès, “La notte poco prima delle foreste”: dopo l’emozioneprovocata da Favino allo scorso Festival di Sanremo, c’è da attendersi che questo sarà spettacolo da tutto esaurito.
Il Teatro dell’Elfo, storica cooperativa attoriale milanese, torna a Mestre (4-7 aprile) con “L'importanza di Chiamarsi Ernesto” (dal nome barrato) di Oscar Wilde che conserva una freschezza sorprendente, a dispetto del suo secolo abbondante di vita e di rappresentazioni in tutto il mondo. Infine sarà Silvio Orlando a concludere la stagione (12-14 aprile) con “Si nota all'imbrunire. Solitudine da paese spopolato”.