Nel mondo la salute conta di più di felicità e intelligenza
Scontato che più di un terzo dei partecipanti abbiano dichiarato che la salute è la cosa più importante, lo è meno che solo uno su dieci abbia puntato sulla felicità. Deludente riscontare che per quanto riguarda l’intelligenza, il punteggio IQ ritenuto sufficiente è stato di appena 130, che corrisponde a una persona brillante, ma non a un genio. E alla domanda sull’eterna giovinezza solo uno su tre ha indicato che avrebbe voluto vivere per sempre: la maggior parte ha risposto che si accontentava di arrivare ai 90 anni o al più a 120.
Nel campo sociale non sono state riscontrate sensibili differenze tra occidente ed oriente del pianeta
I ricercatori hanno chiesto anche quale sia il reddito ideale, ma qui le risposte sono state troppo differenziate per le diverse realtà geopolitiche da non essere comparabili: comunque è emerso che nei Paesi che dove le religioni olistiche sono dominanti, vale a dire Cina, Hong Kong, Giappone e India, le persone hanno dato punteggi a questo fattore un basso punteggio d’interesse.
I Paesi che non hanno questo tipo di credenze puntano molto di più alla felicità, al piacere, alla libertà, all’autostima e anche all’intelligenza. In compenso le domande che riguardavano anche la società e le sue caratteristiche, come moralità, uguaglianza, avanzamento tecnologico e sicurezza hanno ricevuto punteggi molto simili ovunque, come se gli effetti di una concezione olistica si riflettessero esclusivamente sugli aspetti personali e non su quelli etico-sociali.