Tutti i Paesi garantiscano gli aiuti per motivi umanitari
Gli europarlamentari hanno espresso preoccupazione per le “conseguenza indesiderate” della legislazione UE sull'aiuto ai migranti irregolari per i cittadini che forniscono assistenza umanitaria ai migranti. Ai sensi della direttiva "Favoreggiamento" del 2002 infatti, gli Stati membri sono tenuti a introdurre sanzioni penali contro il “favoreggiamento” dell'ingresso, del transito e del soggiorno di irregolari. Tuttavia, nella risoluzione si sottolinea che la legislazione dell'UE conferisce agli Stati membri anche il potere di non configurare come reato quelle azioni di favoreggiamento che hanno lo scopo di prestare “assistenza umanitaria”. Nel testo appena approvato, i deputati lamentano proprio che da parte degli Stati membri ci sia stato un recepimento troppo limitato della deroga per “motivi di assistenza umanitaria”.
Sono necessarie delle precise indicazioni dall’esecutivo europeo per uniformare il comportamento degli Stati membri
Claude Moraes (S&D,UK), che ha redatto la risoluzione a nome della commissione per le libertà civili, ha dichiarato: «Abbiamo bisogno di linee guida chiare sull'assistenza umanitaria. Questo è un aspetto chiave in un contesto in cui gli individui e le ONG lavorano duramente per salvare le persone in mare e aiutarle a terra. Durante la mia missione del PE in Libia, le ONG hanno ripetutamente spiegato che ciò è essenziale per poter proseguire il loro lavoro».
Pertanto, il Parlamento ha esortato la Commissione europea a adottare delle linee guida per chiarire quali forme di "favoreggiamento" non dovrebbero essere configurate come reato dagli Stati membri, in modo da assicurare che la legge sia applicata con maggiore chiarezza e uniformità.