Alla Fenice Mikhail Baryshnikov in Brodsky/Baryshnikov
«La mia amicizia con Joseph Brodsky – ha dichiarato Baryshnikov – ebbe su di me la più profonda influenza. Conoscevo alcune delle sue poesie e le ammiravo molto, anche se le sue opere rimasero inedite in URSS , con copie dattiloscritte che circolavano sottobanco. Non v’è dubbio che fra i poeti dell’epoca sia stato uno dei pochi (se non l’unico) da collocare tranquillamente accanto al grande quartetto pre-rivoluzionario Mandelstam, Pasternak, Cvetaeva e Akhmatova. Dopo essere entrato nella mia vita, Joseph divenne non solo un amico, ma in qualche misura anche un mentore, qualcuno che mi aiutò ad affrontare problemi quotidiani e ardui dilemmi morali. Ero molto giovane, ero appena arrivato in Occidente e Joseph esercitò un’enorme influenza sugli stadi iniziali della mia nuova vita. Egli divenne per me una specie di ‘bussola morale’ anche se non andavamo d’accordo su molte cose: lui era un conservatore nell’arte come nella vita, mentre io sarei un progressista. Eppure, per quanto possa suonare retorico, se ho acquisito qualche principio morale, ciò è avvenuto grazie a lui».
«Per me è di vitale importanza – continua l’artista – evitare ogni tentativo calcolato di ritrarre Joseph in una miscela di Brodsky/Baryshnikov, o di limitarmi a declamare i suoi versi. Le sue poesie sono intellettuali quanto istintive, e una parte dell’immaginario in cui sono inscritte si potrebbe trasmettere col linguaggio del corpo. Ho tentato di esprimerne i significati non solo per via orale ma anche cineticamente. A tal fine, il magnifico regista lettone Alvis Hermanis ed io ci siamo rivolti al kabukie al flamenco, agli stilemi del teatro danzato giapponese butoh e all’estetica della scultura greca antica... Non abbiamo fatto uso diretto delle tecniche originali di queste arti: ci siamo solo ispirati a esse. Talora cerco di esprimere col movimento ciò che Joseph ha articolato in parole con tanta precisione. Dopotutto, come ha detto Martha Graham, “il corpo non sa mentire”».
Brodsky/Baryshnikov ha debuttato il 15 ottobre 2015 al New Riga Theatre di Riga, in Lettonia. Le scenografie sono di Kristīne Jurjāne, il light design di Gleb Filshtinsky, il suono di Oļegs Novikovs, le luci di Lauris Johansons, i video di Ineta Sipunova. Gli effetti pirotecnici sono disegnati dalla International Fireworks Design. Lo spettacolo è una coproduzione New Riga Theatre e Baryshnikov Productions.
Lo spettacolo sarà proposto con i sopratitoli in italiano. Ecco il dettaglio delle recite: venerdì 13 luglio 2018 ore 19.00 (turno A), sabato 14 luglio ore 17.00 (turno B), domenica 15 luglio ore 19.00 (turno D).