Allarme depressione in Italia: preoccupante tra gli anziani
La depressione in Italia, rispetto alla media dei paesi europei, è meno diffusa nell’età compresa tra i 15 ed i 44 anni, 1,7% contro 5,2% media Ue28, mentre ha una incidenza maggiore di almeno tre punti percentuali tra gli anziani. Spesso la depressione è associata all'ansia cronica grave e si stima che il 7% della popolazione oltre i 14 anni, cioè 3,7 milioni di persone, abbia sofferto nell'anno di disturbi ansioso-depressivi. Rispetto agli uomini, lo svantaggio delle donne emerge già in età adulta per acuirsi poi oltre i 65 anni di età. I disturbi ansioso-depressivi si associano a condizioni di svantaggio sociale ed economico, raddoppiano negli adulti con basso livello di istruzione e triplicano tra gli anziani.
Circa 800 mila persone nel 2016 sono ricorse alla cure del Servizio Sanitario Nazionale
Per la salute mentale è rilevante la condizione lavorativa: inattivi e disoccupati tra i 35-64 anni riferiscono più spesso disturbi di depressione o ansia cronica grave (10,8% e 8,9%) rispetto ai coetanei occupati (3,5%). Il numero medio di giornate di assenza dal lavoro è tre volte superiore tra gli occupati se affetti da depressione o ansia (18 giorni contro 5 giorni nell'anno).
Nel 2016 circa 800 mila persone di 18 anni o più, pari ad una percentuale di 161 persone ogni 10mila residenti, hanno ricevuto trattamenti nei servizi dei Dipartimenti di salute mentale (Dsm). Tra gli uomini adulti il principale disturbo è la schizofrenia e altre psicosi funzionali; nelle donne le sindromi nevrotiche e somatoformi e, dopo i 35 anni, la depressione; tra gli anziani la depressione.