Avanza l’imprenditoria cinese in Italia e investe sempre più
L’etnia più numerosa è diventata quella cinese che alla fine dell’anno scorso poteva contare su 80.514 imprenditori alla guida di una attività in Italia, scavalcando per numero i 79.391 marocchini, i 77.082 romeni e i 46.974 albanesi. Per quel che riguarda l’imprenditoria cinese, l’Ufficio studi della CGIA sottolinea che, rispetto al 2009, le attività economiche guidate da cinesi presenti in Italia sono aumentate addirittura del +61,5%.
Le rimesse verso la Cina sono fortemente diminuite per un maggiore radicamento dei cinesi in Italia
I settori maggiormente interessati dalla presenza degli imprenditori provenienti dalla Cina sono il commercio/venditori ambulanti, con 26.200 titolari, il manifatturiero, con poco più di 20.000 soggetti (quasi tutti impiegati nel tessile-abbigliamento e calzature) e la ristorazione-alberghi e bar, con oltre 18.000 imprenditori. Ancora contenuta, ma con un trend di crescita molto importante, è la presenza di imprenditori cinesi nel settore dei servizi alla persona, ovvero tra i parrucchieri, le estetiste e i centri massaggi legalmente riconosciuti.
Se l’incidenza degli imprenditori stranieri sul totale dei residenti stranieri presenti in Italia è pari al 15,7%, quelli cinesi sono addirittura il 27,7 per cento: su oltre 290.600 cinesi residenti in Italia, ben 80.500 guidano un’attività economica. La Lombardia, con oltre 18.800 imprenditori, è la regione più popolata da aziende guidate da cinesi: seguono la Toscana, con quasi 14.000, il Veneto, con oltre 9.600 e l’Emilia Romagna, con poco più di 8.100. Nel 2017, infine, l’ammontare complessivo delle somme di denaro inviate verso il Paese d’origine dagli immigrati cinesi presenti in Italia è stato di 136 milioni di euro.