C’è chi si prepara già ad una Brexit senza accordo con la UE
Ma questa non è l’unica tegola che si è abbattuta sui sostenitori dell’uscita dall’Europa: il Financial Times ha riportato indiscrezioni secondo cui la tedesca Deutsche Bank starebbe pensando di spostare gran parte dei capitali detenuti a Londra, vale a dire circa i tre quarti dei 600 miliardi di euro complessivi, dalla filiale londinese al quartier generale tedesco. La mossa dovrebbe accompagnare quella più generale di ridurre l’entità e la complessità delle operazioni che Deutsche Bank effettua a Londra.
Un problema sarà quello dei voli da e per l’isola britannica con costi che ricadranno anche sull’Europa
Ma la Brexit non avrà alti costi solo per la Gran Bretagna: secondo la Commissione Europea, gli Stati membri dell’Unione dovrebbero già cominciare a preparare i propri aeroporti, e il rispettivo settore dell’aviazione, in vista di una “no-deal Brexit”, cioè una uscita senza accordi transitori.
Le attività preparatorie dovrebbero essere focalizzate su aree dell’aviazione come la sicurezza, l’accesso ai mercati, le regolamentazioni sull’incolumità dei passeggeri e i loro diritti. In primo luogo comunque sarebbe opportuno, consigliano gli ambienti della Commissione, incrementare la capacità dei rispettivi enti doganali. Il motivo è che molte merci provenienti dall’esterno dell’Unione Europea vengono oggi vagliate in aeroporti britannici prima di entrare nel mercato comune europeo. Dopo una Brexit dura tutte le merci dovrebbero essere vagliate da ufficiali della dogana sul continente. Peggio: ci dovrebbe essere l’annullamento immediato dei voli tra il Regno Unito e l’Unione Europea, perché le licenze di volo emesse da quest’ultima non sarebbero più valide oltre la Manica.