Arriva una boccata d’ossigeno per il commercio mondiale
La ritrovata armonia tra Washington e Ottawa rappresenta anche un forte segnale di distensione tra i due Paesi dopo che il Canada era stato escluso dal summit di agosto nel quale il Messico e gli Stati Uniti avevano esplicitato la loro volontà di riformare il Nafta. L’amministrazione Trump aveva notificato al Congresso la chiusura dell’accordo con il Messico il 31 agosto, data dalla quale è partito il conto alla rovescia di 90 giorni perché il presidente messicano uscente, Enrique Pena Nieto, firmasse.
Ora che il Canada è stato riammesso nel patto, la situazione sembra essere più distesa.
Non va dimenticato l’accordo in atto tra l’Europa e il Canada, un ‘canale’ per attraversare l’Atlantico
Trump aveva criticato aspramente il trattato firmato da Clinton, sostenendo che incoraggiasse la delocalizzazione delle imprese americane in Messico, dove possono beneficiare di un costo del lavoro più basso. Con la minaccia dei dazi, Trump ha raggiunto il risultato voluto: il Messico ha accettato le clausole che impongono come condizione che il 40-45% dei componenti delle macchine sia costruito in Paesi dove la paga oraria non sia inferiore ai 16 dollari.
Per quanto riguarda l’altro contraente, il Canada, l’accordo consentirà un accesso più facile al mercato lattiero-caseario canadese ai produttori statunitensi. In cambio Ottawa è riuscita a mantenere il meccanismo di risoluzione delle controversie, largamente utilizzato dall’industria del legno canadese per contrastare i dazi anti-dumping degli Stati Uniti.