Una commissione parlamentare d’inchiesta sul vergognoso dilagare della violenza di genere e l’introduzione nell’ordinamento di un reato che si collochi per gravità tra le lesioni gravissime e l’omicidio. Queste le due più forti richieste avanzate dalla neonata associazione “Passaggi a nordest” che ha fatto la sua prima uscita a Mestre, nel Centro Culturale Candiani, con un dibattito dal titolo “Mai più femminicidio e violenza di genere” che ha visto la partecipazione di 200 persone, per la maggior parte avvocati del foro veneziano.
Le due richieste sono state espresse dal presidente dell’associazione, l’avvocato Stefano Tigani, come gli impegni prioritari rispetto ai quali si svilupperà l’attività di “Passaggi a Nordest” nel quadro di una proposta concreta e coordinata per un più efficace contrasto ai crimini che vedono le donne vittime di violenze psicologiche, fisiche e sessuali che tragicamente sfociano talvolta in femminicidio. In particolare, l’avvocato Tigani ha descritto il nuovo reato che si propone come un ‘omicidio dell’identità’: è indubbio infatti che molto spesso le violenze subite dalle donne, ‘distruggono’ molto più del loro fisico e ne ‘cancellano’ proprio l’identità.

L’azione delle Forze dell’ordine e della Magistratura per prevenire e perseguire questi odiosi reati

Una storia emblematica sotto questo profilo è quella di Lucia Annibali, l’avvocata sfigurata con l’acido su mandato dell’ex. Oggi parlamentare per il PD e componente della commissione giustizia della Camera, ha partecipato all’incontro mestrino con una video intervista nella quale è emersa proprio la distanza che esiste tra le conseguenze che una vittima patisce rispetto a quelle che deve scontare in colpevole.
Tra gli interventi, particolarmente significativo quello del Pm Raffaele Incardona che nel Tribunale di Venezia si occupa proprio dei reati di violenza di genere. Reati rispetto ai quali c’è una particolare anche perché hanno la necessità di interventi d’urgenza, spesso infatti il rischio che un piccolo episodio abbia poi una ulteriori sviluppi, spesso sempre più gravi. E quando le donne presentano una denuncia al tempo stesso chiedono un supporto, una tutela: per questo le indagini in materia l’impegno rappresentato dal Pm Incardona è quello di svolgere le indagini in sette giorni. In questo c’è la stretta collaborazione con le Forze dell’ordine e fondamentale è stato l’intervento del Comandante provinciale dei Carabinieri, il Colonnello Claudio Lunardo. Questi non ha mancato, in chiusura, di ricordare il momento particolare che sta vivendo l’Arma in questi giorni nei quali, ha detto, «questa uniforme viene infangata. Ho voluto portare la testimonianza di quanti come me onorano questa uniforme e la violenza la combattono».