Qual è la scuola giusta? Te lo dice la Fondazione Agnelli
Per la nuova edizione di Eduscopio, i ricercatori della Fondazione Agnelli, Gianfranco De Simone e Martino Bernardi, hanno analizzato i dati di circa 1.260.000 diplomati italiani in tre successivi anni scolastici, dal 2011 al 2015, in circa 7.000 indirizzi di studio nelle scuole secondarie di II grado statali e paritarie. Le analisi e i confronti di Eduscopio si riferiscono a due compiti educativi specifici: la capacità di Licei e Istituti tecnici di preparare e orientare gli studenti a un successivo passaggio agli studi universitari e l’efficacia di Istituti tecnici e professionali di preparare l’ingresso nel mondo del lavoro per quanti, dopo il diploma, non intendono andare all’Università.
Non è vero che più una scuola è severa, più garantisce successi nel futuro professionale
Quest’anno l’Eduscopio scorpora i Licei scientifici dalle scienze applicate e i Licei delle scienze umane da quelli con opzione Economico sociale. Per la prima volta Eduscopio prende in considerazione anche la percentuale di diplomati in regola: indicatore che ci dice per ogni scuola quanti studenti iscritti al primo anno hanno raggiunto senza bocciature il diploma 5 anni dopo.
«A livello intuitivo – spiega Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli – si può credere che in un confronto come quello proposto da Eduscopio, le scuole molto selettive siano avvantaggiate perché mandano all’università solo gli studenti migliori. In realtà, le nostre analisi rivelano che non vi è alcuna relazione sistematica tra selettività e performance. Anzi vi è una piccola correlazione positiva che lascerebbe credere che, in media, siano proprio gli studenti che provengono dalle scuole più inclusive a ottenere i risultati migliori. È una conferma molto interessante del fatto che efficacia formativa ed equità possono andare di pari passo».