Oltre 500 ragazzi di 14 scuole hanno potuto conoscere la realtà del mondo del lavoro conoscendo ‘dal di dentro’ 14 aziende del territorio della provincia di Venezia grazie al “Pmi day”, la giornata nazionale delle piccole e medie imprese. Visite guidate agli impianti ed incontri diretti con gli imprenditori sono stati per l’occasione organizzati da Piccola Industria Confindustria di Venezia e Rovigo, in collaborazione con le Associazioni del sistema. Il focus principale di questa edizione è la lotta alla contraffazione, allargata al tema della proprietà intellettuale e dell’italian sounding.
Particolarmente emblematico allora l’incontro che si è svolto a Martellago, all’interno di Novarex, azienda leader nella produzione di etichette, con una forte vocazione per il settore agroalimentare, e da sempre impegnato nell’evoluzione dei sistemi per combattere la contraffazione. Due classi terze della locale scuola media “Carlo Goldoni”, hanno seguito con attenzione l’illustrazione fatta dal titolare, Bruno Martino, sulla tecnica di realizzazione delle etichette e dell’importanza che queste hanno per guidare i consumatori in una scelta informata e consapevole del prodotto di qualità.

Contraffazione e italian sounding: all’etichettificio Novarex di Martellago una ‘lezione’ contro i falsi

Dopo il saluto dell’amministrazione comunale di Martellago portato dal giovane Sindaco Andrea Saccarola e dall’assessora alla pubblica istruzione, Silvia Bernardo, la giornata dei ragazzi è proseguita con un’ampia relazione di dettaglio sulla contraffazione dei prodotti del Made in Italy e sulla questione dell’italian souding, fenomeni in costante diffusione nel mondo che provoca un danno enorme all’economia italiana.
Gli strumenti per contrastare la contraffazione ci sono: i vertici della Novarex hanno spiegato ai ragazzi della “Carlo Goldoni” cosa sia RFID, il sistema a radiofrequenza che garantisce l’originalità del prodotto in vendita. I ragazzi hanno mostrato una attenzione molto concreta come ha dimostrato uno di loro che si è rivolto a Bruno Martino chiedendo, senza tante perifrasi: “ma quanto guadagna un operaio in questa fabbrica?”.