Dal 2021 non ci sarà più cambio simultaneo d’ora in Europa
La relazione, approvata con 23 voti favorevoli a 11 contrari, ha rinviato la data di inizio dal 2019 al 2021, ma ciò non significa che i singolo Paesi dell’UE non conservino il loro diritto di assumere una decisione su quale sia il loro tempo standard. Il testo, una volta approvato dal Parlamento, costituirà la posizione dei deputati al Parlamento per i negoziati con il Consiglio dei Ministri.
Il problema è il coordinamento tra Paesi per evitare che ci siano problemi nei commerci interni
Tra le preoccupazioni che sono state prese in considerazione dagli eurodeputati della Commissione per i trasporti c’è anche quella che senza un coordinamento dei cambiamenti reciproci tra gli Stati venga compromesso il funzionamento del mercato interno. Se la Commissione dovesse accertare che si creano ostacoli al commercio potrebbe rinviare la data di applicazione della direttiva di un massimo di 12 mesi e presentare una nuova proposta legislativa.
Va ricordato che nell’estate 2018, si è svolto un sondaggio che ha ricevuto 4,6 milioni di risposte e che queste erano per l’84% favorevoli alla sospensione delle modifiche dell’orologio semestrale, mentre il 16% desiderava mantenerle. Per questo, il12 settembre 2018, la Commissione europea ha presentato una proposta per sospendere i cambiamenti stagionali di tempo in vigore per tutta Europa dal 1980.