8 marzo: dall’Europa una spinta alla lotta per la parità
L’evento è stato presieduto presieduto da Vilija Blinkevičiūtė (S & D, LT). Intervenendo in apertura dei lavori, il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha dichiarato: «Dobbiamo continuare a lavorare per avere più donne in politica, ma anche nelle imprese. È una battaglia per la dignità e il rispetto, una battaglia che deve essere combattuta da tutti noi». Dimitrios Papadimoulis, vicepresidente del Parlamento europeo e presidente del gruppo ad alto livello sulla parità di genere, ha aggiunto che, sebbene la partecipazione delle donne alla politica sia in aumento, «la maggior parte delle posizioni importanti sono ancora occupate da uomini, e questo deve cambiare. Se continuiamo secondo i ritmi che stiamo seguendo ora, raggiungeremo l’uguaglianza di genere in 182 anni».
Agli attuali ritmi di crescita culturale, la parità di genere arriverà, ma solo tra 182 anni!!!
La prima donna Presidente della Croazia, Kolinda Grabar-Kitarović, ha tenuto un discorso in cui ha ricordato come ha dovuto lottare per il suo posto, sia nella vita sia in politica, e per rompere innumerevoli soffitti di vetro. «Il punto di partenza – ha detto Kolinda Grabar-Kitarović – è un cambiamento di mentalità: abbiamo bisogno di costruire una cultura politica che porti alla partecipazione paritaria delle donne».
I deputati e i parlamentari hanno discusso i modi per aumentare la partecipazione delle donne alla sfera politica, ad esempio attraverso l’uso delle quote, e il ruolo cruciale che i partiti politici svolgono quando prendono in considerazione le nomine e le posizioni nelle liste elettorali. I programmi di mentoring, un uguale sistema di congedi parentali per uomini e donne e il ruolo del sistema educativo sono stati sollevati come possibili soluzioni per superare alcuni ostacoli alla parità di genere, nella vita pubblica e nel mondo del lavoro.