Lo stallo governativo deprime l’edilizia: rischio malavita
«E mentre il Governo cerca di trovare una difficile intesa – continua Cavallin – il settore continua a languire, stretto com’è tra le pastoie di un Codice degli Appalti, da tutti riconosciuto come inadeguato e da rivedere, e le difficoltà di un’edilizia privata, la cui ripresa lo stesso vicepremier, Salvini, ha ripetutamente dichiarato di voler incentivare».
Le infiltrazioni malavitose rischiano di ammalorare il tessuto che invece potrebbe far ripartire il Paese
E mentre l’agenzia Fitch ha ulteriormente rivisto al ribasso le stime di crescita del nostro Paese, al di là dell’aspetto normativo, rimane l’interrogativo sulle risorse.
«Se, come ci viene detto, i fondi ci sono – sottolinea il presidente di ANCE-Venezia – è davvero arrivata l’ora di investirli e in fretta: non si può perdere altro tempo. Il settore costruzioni è allo stremo: i dati sulla chiusura delle imprese e sul crollo degli occupati certificano questa situazione. Sappiamo che, quando le imprese sono in difficoltà, corrono il rischio di diventare preda di chi è in grado di fornire quelle risorse e la liquidità necessaria per andare avanti ma che, per i mancati o ritardati pagamenti e per l’atteggiamento di chiusura delle banche, non riescono ad avere; si apre spazio quindi all’insinuarsi della malavita organizzata anche in organismi sani. Anche per questo, investire in opere pubbliche è una scelta davvero oculata: si ammoderna il Paese, dotandolo delle infrastrutture, di cui ha bisogno; si produce un forte incremento dell’occupazione; si mette in movimento, direttamente e attraverso l’indotto, una serie di settori nevralgici per l’economia».
«Il Governo sembra averlo capito, ma continua ad esitare, paralizzato dai dissidi al proprio interno – conclude Ugo Cavallin – In questo contesto aspettare ancora è non solo miope ed ottuso, ma controproducente: l’interesse del Paese e la ripresa dell’economia sono prioritari e le costruzioni restano lo strumento più efficace per raggiungere questo obiettivo».