Plastica addio: Europa all’avanguardia nel tutelare il mare
La direttiva approvata in via definitiva a Strasburgo fissa anche un obiettivo del 90% di raccolta delle bottiglie di plastica entro il 2029. Inoltre prevede anche un rafforzamento degli obiettivi di riciclo spingendo verso una maggiore responsabilità dei produttori nella raccolta, nel riciclo e nello smaltimento dei rifiuti ed etichette per i consumatori con informazioni sull’impatto ambientale di alcune categorie di prodotti, come palloncini e salviette umidificate. Un capitolo del provvedimento è anche dedicato alla responsabilità dei produttori per filtri di sigarette e per attrezzi da pesca, perché non siano i soli pescatori a sostenere i costi della raccolta delle reti perse in mare.
Qualche perplessità per l’inclusione tra i divieti anche delle plastiche biodegradabili prodotte in Italia
«Abbiamo compiuto – ha commentato il vicepresidente della Commissione Ue, l'olandese Frans Timmermans, considerato il padre della direttiva – un passo importante per ridurre l'inquinamento nei nostri mari stabilendo nuovi e ambiziosi standard, ed abbiamo aperto la strada per il resto del mondo».
«Col voto di oggi – ha detto il presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani – diamo una risposta molto concreta anche ai milioni di ragazzi scesi in piazza per chiedere rispetto per il pianeta dove devono vivere. Siamo dalla loro parte». Qualche perplessità è stata espressa dal mondo ambientalista per l’inclusione nel provvedimento anche di materie plastiche biodegradabili, una produzione italiana d’eccellenza spesso frutto di piccole e medie aziende.