Nel futuro il motore elettrico sarà alimentato dall’idrogeno
La Nexo è una vera e propria pioniera di una nuova era, quella dell’idrogeno, della mobilità pulita e delle auto elettriche. Perché se le vetture mosse da un motore elettrico hanno un difetto che ne limita la diffusione è quello di una ridotta autonomia. Ma potendo fare rifornimento di idrogeno ad un normale distributore ecco che il problema non verrebbe più a porsi. Anche l’idrogeno ha i suoi problemi: è costoso da produrre e non è certamente facile renderlo fruibile per l’autotrazione. Ma come carburante si può trasportare e conservare, è assolutamente pulito e, soprattutto, è usato nell’industria da decenni per cui le tecnologie per trattarlo, anche in termini di sicurezza, sono arcinote. E a Bolzano lo utilizzano già gli autobus che girano in città.
Per ora produrre idrogeno non è facile e economico: in Italia c’è un solo distributore, a Bolzano
Ecco allora che il mondo dell’automobile guarda con estremo interesse alla tecnologia dell’idrogeno ed anche a chiusura del recente Salone dell’Auto di Ginevra i vertici di Audi, del gruppo Wolkswagen, il più grande in Europa, hanno annunciato che saranno aumentati gli investimenti su tale tecnologia con l’obiettivo di sviluppare un primo prototipo entro quest’anno e lanciare un modello per i consumatori nel 2021.
Al fondo di questa scelta c’è anche una motivazione economica derivante dalla carenza di materie prime per la produzione delle batterie indispensabili per le auto puramente elettriche. Necessario quindi già programmare una strategia che garantisca alle case automobilistiche di non restare vittime dei produttori di batterie al litio, magari a prezzi sempre più alti. E l’idrogeno, che delle batterie non ha bisogno, risponde proprio a questa esigenza.