Zero concorrenza su Internet? Indagine del Congresso USA
L’annuncio del Congresso americano dell’avvio di un’inchiesta bipartisan sui mercati digitali e l’industria tecnologica, esaminando giganti come Facebook , Google e Amazon (e nell’inchiesta sembra destinata ad entrare anche Apple) per “problemi di concorrenza” e “condotta anticoncorrenziale” ha avuto immediati effetti finanziari: Google, Amazon e Facebook, che hanno perso rispettivamente il 6%, il 3% e il 7%. «L’Internet – ha detto il presidente della Camera giudiziaria Jerrold Nadler – ha portato enormi benefici agli americani, tra cui un’ondata di opportunità economiche, massicci investimenti e nuovi percorsi per l’istruzione online. Ma ci sono prove crescenti del fatto che una manciata di pochi attori controlla le principali arterie del commercio online, dei contenuti e delle comunicazioni».
La conseguenza potrebbe essere uno ‘spezzatino’ che potrebbe aprire a nuovi soggetti oltre i ‘nomi noti’
Oltre a “documentare i problemi di concorrenza” e ad esaminare “comportamenti anticoncorrenziali”, il Congresso sarà chiamato a valutare “se le attuali leggi antitrust, le politiche di concorrenza e gli attuali livelli di applicazione sono adeguati per affrontare questi problemi”, hanno detto i legislatori in una dichiarazione congiunta.
Se l’inchiesta dovesse arrivare al termine, potrebbe portare all’avvio di una nuova regolamentazione del web e alla rottura dei sostanziali monopoli di Google, Amazon e Facebook (e per la sua parte anche Apple) e alla fine di Internet per come lo conosciamo e usiamo. L’ipotesi è che i tre gicanti debba in un qualche modo suddividere le proprie società in uno ‘spezzatino’ che apra a nuovi soggetti concorrenti.