Perché la legge ‘Sblocca Cantieri’ ha penalizzato la radio?
Lasciamo allora da parte l’immagine dell’apparecchio attorno al quale la famiglia si raccoglieva nel secolo scorso: radio è quella che tutti tengono accesa in macchina; è quella che viene ritrasmessa in televisione con il corredo di immagini; è quella che ascoltiamo al computer o anche sul nostro smartphone. La radio è quella che tutti ascoltano di prima mattina e quella che resta accesa anche la notte con picchi d’ascolto ‘importanti’ dalle 24.00 alle 06.00. Così la radio, in tempi nei quali crollano i contratti pubblicitari in tv, continuano a crescere gli introiti pubblicitari delle emittenti radiofoniche, +23% negli ultimi cinque anni. Ed ora sta affrontando il passaggio al sistema DAB+ (Digital Audio Broadcasting) che garantirà, grazie alla digitalizzazione del segnale, migliore stabilità e qualità del segnale. Ed è appunto quello che qualcuno teme: lo smartphone.
Sparisce l’obbligo di garantire la ricezione delle trasmissioni radiofoniche digitali attraverso lo smartphone
Sì, perché per i gestori delle connessioni dei nostri smartphone la radio ha un difetto enorme: è libera, non si paga nulla, non ci sono tariffe che possano essere aggiunte. La scheda per la ricezione FM è già molto diffusa nei dispositivi Android, mentre è disattivata o addirittura assente, nella maggior parte di quelli Apple.
Ed è qui che entra in ballo la legge ‘Sblocca Cantieri’: nella legge di bilancio 2018 era inserita una norma che, “al fine di promuovere l’innovazione tecnologica”, obbligava dal 1° giugno 2019 i distributori di articoli elettronici di vendere al dettaglio apparecchi con “almeno un’interfaccia che consenta all’utente di ricevere i servizi della radio digitale”, norma valida anche per gli smartphone, quindi. Ma ecco che ad aprile il decreto ‘Sblocca Cantieri’, esenta dall’obbligo di ricezione DAB+ i produttori di veicoli commerciali, quelli di apparecchiature utilizzate dai radioamatori e, soprattutto, i costruttori di smartphone. Apple ringrazia, non l’utenza di quello che è il servizio pubblico a libero accesso per eccellenza, il più diffuso e quello che più spesso viene usato nei casi di assoluta emergenza.