Colline Prosecco ‘patrimonio dell’umanità’: sì dagli esperti
Dopo il rinvio deciso un anno fa nella riunione svoltasi a Manama (Bahrain), le Colline del trevigiano possono quindi aspirare ad ottenere il prestigioso riconoscimento mondiale, sulla base degli approfondimenti al dossier richiesti dai membri Unesco. Il parere positivo di Icomos è stato accolto dal Presidente della Regione, Luca Zaia, con grande entusiasmo: «Questa è la realizzazione di un sogno che sto inseguendo da 10 anni. Ottenere il riconoscimento di “Patrimonio dell’Umanità” consacra e premia il lavoro di tante persone che, negli anni, si sono spaccate la schiena per donarci il meraviglioso paesaggio delle Colline del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene. È una vittoria e una grandissima gratificazione constatare che i più grandi esperti di paesaggio a livello internazionale sanciscono che l'idea del dossier non fosse una boutade come qualcuno sosteneva. Il lavoro non è finito – conclude Zaia – adesso ci aspetta la tappa fondamentale, quella dell'Assemblea Generale del World Heritage Committee in Azerbaijan. È vero che ci presentiamo con un parere positivo di Icomos, ma l’assemblea resta sovrana».
Ma ci sarà anche la voce di chi denuncia i danni ambientali provocati della monocoltura della Glera
E all’Assemblea la voce del Veneto sarà anche quella di chi ha promosso a Venezia un sit-in davanti a Palazzo Zorzi, sede del “Regional Bureau for Science and Culture in Europe UNESCO”. Protagonisti coloro che subiscono i disagi e i rischi causati dalla monocoltura industriale viticola.
Spiega Gianluigi Salvador del direttivo PAN (Pesticide Action Network): «il nostro obiettivo finale era quello di consegnare ad un responsabile della Sede Unesco di Venezia una lettera per il Direttore del “World Heritage Center Unesco” di Parigi, Mechtild Rossler». Nel plico consegnato Mohammad Taufiq, Chief Finance and Administration, i documenti riguardanti problematiche sulla certificazione Unesco delle Colline del Prosecco. Una documentazione che sarà fatta giungere ai 21 componenti del “World Heritage Committee” che il 7 luglio dovranno valutare in ultima istanza la candidatura veneta.