Le Colline del Prosecco sono patrimonio dell'Umanità
Il riconoscimento certamente incentiverà il turismo in quest’area che già ospita 400.000 turisti l’anno
Nella descrizione ufficiale dell’Unesco, si legge che “la zona include una serie di catene collinari, che corrono da est a ovest, e che si susseguono l’una dopo l’altra dalle pianure fino alle Prealpi, equidistanti dalle Dolomiti e dall’Adriatico, il che ha un effetto positivo sul clima e sulla campagna. I ripidi pendii delle colline rendono difficile meccanizzare il lavoro e di conseguenza la gestione delle vigne è sempre stata nelle mani di piccoli produttori. Uno straordinario esempio di come questa antica cultura sia fortemente radicata alla sua terra”.
«Il blasone Unesco – ha immediatamente dichiarato il presidente del Veneto, Luca Zaia – consacra la particolare conformazione geomorfologica delle nostre colline e il ricamo di coltivazioni vitate, di ciglioni erbosi e terrazzamenti». Ma sulla bellezza paesaggistica prende il sopravvento anche nelle dichiarazioni il dato economico: 464 milioni di bottiglie Doc vendute lo scorso anno, prodotte su oltre 24mila ettari di vigneti tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, circa 2 su 3 vendute all'estero. Si aggiunga poi che sulle colline del Prosecco arrivano ogni anno 400 mila turisti: un numero che certamente ora è destinato a salire (come gli investimenti per trasformare vecchie stalle e casolari abbandonati in moderne strutture ricettive.