Cambia il modo di costruire: gli artigiani si attrezzano
Dalla fotografia scattata per l’occasione dall’Ufficio studi colpiscono due dati: le quasi 96mila imprese impegnate in questo comparto, in pratica una azienda su cinque in Veneto, che danno lavoro a un piccolo esercito di 313mila500 persone; ed il peso, pari al 49,3%, che il “pianeta casa” ha nell’artigianato, 62.301 attività e 134mila 500 addetti. Dei quattro settori che lo compongono, il più importante è quello dell’edilizia con 41mila imprese artigiane seguito dagli impiantisti 12.877, legno e mobili, 5.923 e i serramentisti con 2.431. A livello territoriale le tre province Verona (13.043 imprese e 26.700 addetti), Padova (12.424 e 26.269) e Treviso (11.520 e 27.079) sono quelle con il maggior numero di imprese e addetti ed assieme pesano il 60% del totale sia delle aziende che degli addetti artigiani.
Sono oggi troppo pochi i giovani che si avviano ad un percorso formativo di qualificazione per il “pianeta casa”
Il “pianeta casa”, dopo il periodo di crisi economica che ne ha ridisegnato i confini, può ora essere protagonista di una stagione caratterizzata da nuove sfide che portano con sé anche nuove opportunità. L’obiettivo, sancito anche dalla recente legge regionale, di diminuire il consumo di suolo rilancia il recupero dell’enorme parco di edifici esistenti con il rafforzamento del concetto di abbattimento, aiutato dai crediti edilizi.
La rivoluzione in atto inciderà su efficienza e sostenibilità e richiede un cambio culturale che riguarda tutta la filiera, da chi fa il progetto a chi utilizzerà gli immobili. «L’ibridazione tra il cantiere e fabbrica – ha detto Agostino Bonomo, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto – e tutti i campi di operatività dal riuso sino alla realizzazione di nuovi fabbricati riguardano anche la formazione e le aspettative di occupazione. L’ecosistema formativo per il pianeta casa in Veneto è così strutturato: 8 centri di formazione professionale con indirizzo di operatore edile, di cui 4 con indirizzo di tecnico edile, 35 Istituti tecnici con indirizzo ambiente costruzioni e territorio e 1 ITS con 5 sedi e 4 percorsi attivi relativi a diversi profili professionali afferenti all’edilizia. Ciò apre due fronti per noi. Il primo è proseguire nel dialogo con il sistema formativo per aggiornare e adattare l’offerta didattica; il secondo riguarda famiglie e ragazzi che devono essere attratti verso questo mondo che oggi intercetta, per l’anno formativo in corso, lo 0,5% degli iscritti all’istruzione e formazione professionale (CFP)».