È la prima volta: Commissione europea declinata al femminile
«Il nostro settore guida deve essere la protezione del clima – ha detto Ursula von der Leyen – è una questione esistenziale per l'Europa e per tutto il mondo. L'85% delle persone vive in condizione di estrema povertà nei 20 paesi più vulnerabili e al cambiamento climatico. Vediamo Venezia sotto l'acqua, le foreste in Portogallo colpite da incendi, la diffusione della siccità, tutte cose che accadevano anche in passato ma non con tale frequenza e intensità. Ora non spossiamo perdere neanche un secondo, dobbiamo lottare contro il cambiamento climatico»
Per la neo presidente c’è una “via europea” alle misure per contrastare il cambiamento climatico, sulla digitalizzazione dell’economia e della società, sul commercio. L’Europa potrà così essere promotrice di pace e multilateralismo, dovrà essere aperta, ma attenta a difendere i propri interessi.
Insieme ai temi dell’ambiente, la neo presidente ha parlato anche di immigrazione e di sostenibilità nell’economia
Sul delicatissimo dossier dell’immigrazione, von der Leyen ha dichiarato che «l’Europa sarà sempre un riparo per chi ha bisogno di protezione internazionale, ma il modello dei trafficanti va spezzato e dobbiamo riformare i nostri sistemi di asilo senza dimenticare i valori di solidarietà e responsabilità».
La novità del programma della nuova Commissione è l'intervento diretto nella “doppia trasformazione dell’economia verso la sostenibilità ambientale e verso la digitalizzazione”. Nei primi cento giorni di mandato verrà presentato un piano per la “conversione” verde dell’economia in tutti i suoi aspetti, comprese la facilitazione degli investimenti pubblici e il ruolo propulsivo della finanza. «Il Green Deal europeo – ha detto – è la nostra nuova strategia di crescita. Ci aiuterà a ridurre le emissioni e favorire la creazione di posti di lavoro».