ANACI Veneto: l’assemblea condominiale può essere da remoto
L’incontro, sulla base della prassi già in uso nelle società di capitali, ha ritenuto ammissibile la partecipazione in videoconferenza alle assemblee di palazzo, soprattutto se già previsto nel regolamento condominiale. C’è però una condizione, che può limitare lo sviluppo di tale prassi: la videoconferenza deve garantire “reciproca comprensione ed interlocuzione, affermando così equipollenza tra presenza fisica e presenza virtuale”. Ciò, però, è ancora lungi dall’essere assicurato, afferma l’ANACI Veneto, che ha comunque indicato la strada per gli almeno 40.000 condomini con oltre 600.000 unità immobiliari presenti nella regione. Fin che non sarà garantita la condizione posta è preferibile “sfogarsi di persona” in assemblea piuttosto che “rodersi il fegato” da remoto!
Sono sempre di più gli usi condominiali che si stanno modificando, insieme ad una professione sempre più assume un ruolo centrale nel territorio
Normative di legge ed avvento degli strumenti informatici stanno incidendo significativamente sul lavoro dell’amministratore immobiliare: dalle modalità di convocazione delle assemblee alla tenuta dei “libri” condominiali (il registro di anagrafe, il registro dei verbali delle assemblee, il registro di nomina e revoca dell’amministratore, il registro di contabilità).
«È una professione, che vogliamo cambiare radicalmente – commenta Lino Bertin, presidente di ANACI Veneto – valorizzandone il ruolo di custodi di un bene comune, quale è la casa in condominio, microcosmo dove si riflettono le tensioni e le contraddizioni sociali».
«Per questo – conclude Andrea Garbo, Segretario del Centro Studi ANACI - vogliamo assumere un ruolo protagonista, tra scienza e coscienza, nell’interesse di tutti».