Povero calcio nostrano: rischia la riduzione dei diritti TV
Secondo Enders, il picco dei ricavi dalla vendita dei diritti tv si è stato raggiunto con l’asta per la Champions League nel 2017. In Italia, in particolare, sottolineano come non sarà certo la concorrenza a spingere la corsa dei ricavi: gli introiti arrivano oggi da Sky e Dazn, due piattaforme di fatto alleate e complementari, tant’è che l’80% dei clienti Dazn è già abbonato a Sky. La conclusione che si legge nel report inglese è che “Sky ha conti solidi, ma è probabile che abbia sempre meno concorrenza per questi diritti. E le aste ne risentiranno”.
Calano gli abbonati anche per l’eccessivo divario tra le squadre leader e il resto degli iscritti alla Serie A
Sul tavolo della Serie A resta dunque l’ipotesi di costruirsi un proprio canale di proprietà, ma anche in questo caso le incognite sono parecchie. Gli analisti di Enders si chiedono come si possa massimizzare il prodotto senza venderlo in esclusiva, ma rendendolo disponibile per tutti gli operatori. Inoltre dubitano che sia la strada giusta per aumentare la base abbonati.
Oltretutto, a differenza delle principali leghe europee che sono presenti in giro per il mondo dalla Cina a New York, l’Italia è ancora indietro. Si consideri poi che il campionato tricolore è sempre meno competitivo dove le squadre che partecipano alla Champions League incassano 5,8 volte i ricavi di un team medio: in Inghilterra, il rapporto è 1,7 volte. Un dato che rende il nostro campionato sempre meno interessante.