I rifiuti naturali spiaggiati vanno classificati “biomassa”
Dati storici indicano che, in media, i rifiuti spiaggiati, sul litorale della costa veneziana, sono stati 20.000 tonnellate all’anno. Nella sola Jesolo e in un anno particolarmente critico, il 2013, i costi hanno toccato 1.200.000 euro a carico dei cittadini. Il legno, che potrebbe costituire biomassa, costituisce circa il 90% di quanto depositato dal mare.
Oltre a risparmiare per lo smaltimento, si potrebbe addirittura trarre un beneficio economico dal riciclo dei materiali spiaggiati
«Sono costi sempre più alti – continua Zanon – che, dati i vincoli di bilancio, vengono ormai coperti con la tassa di soggiorno, le cui risorse dovrebbero invece essere destinate alla promozione ed alla competitività dell’economia del turismo. Se riconosciuti come biomassa, i rifiuti spiaggiati diverrebbero riutilizzabili ed in grado persino di costituire una fonte di reddito per l'impresa, che ne gestisse la raccolta».
«La questione – ricorda ancora il Presidente di Confcommercio Metropolitana di Venezia – è stata presa a cuore dalla deputata, Giorgia Andreuzza, che ringrazio per il continuo impegno; ora ci attendiamo che il Governo, in particolare il Ministero dell’Ambiente, compia il passo decisivo con gli opportuni provvedimenti: agire al più presto consentirà risparmi ingenti e quindi i Comuni potranno davvero destinare le risorse della collettività allo sviluppo del patrimonio turistico ed ambientale».
«Perché – conclude Zanon – continuare a considerare rifiuto inquinante, una risorsa preziosa e non sfruttare i vantaggi dell’economia circolare, che consente risparmi economici uniti ad un’efficace tutela e valorizzazione dell’ambiente?».