I negozi al tempo di internet promettono più soddisfazione
Ad affermarlo è Confcommercio, la cui Unione Metropolitana di Venezia ha organizzato, a Mestre, un affollato workshop sul tema del neuromarketing, scienza che studia il comportamento di consumatori, che oggi ricercano, nell’acquisto, non più la massimizzazione del profitto, bensì la soddisfazione.
Il commercio, è stato evidenziato, è ormai una sorta di “spettacolo” ed il negozio è un “teatro”, cioè una scatola multisensoriale, dove far vivere al cliente un’esperienza (perfino olfattiva) non replicabile on-line (non a caso, al 20% dei prodotti elettronici venduti attraverso la rete corrisponde solo l’1% di vendite alimentari) ; professionalità, ambiente intelligentemente confortevole e cortesia restano fondamentali, ma determinanti sono anche l’illuminazione (+ 10% nelle vendite) e lo “storytelling”, riportato sui “shelf talker” (addirittura fino a + 30% negli acquisti). Un nuovo sguardo va dato anche allo scontrino: il punto cassa non è più di moda ed il differenziale fra primo prezzo ed alta gamma in uno stesso negozio è bene non sia superiore ai 10 punti; il pagamento, infine, non deve essere la conclusione, bensì l’inizio del rapporto con il cliente (fidelizzazione).
Per una mattinata, quindi, i negozianti veneziani si sono analizzati, lasciando sullo sfondo i consueti problemi di cornice: da quelli burocratici e fiscali alla gestione dei centri urbani; la pubblicazione “Il neuromarketing nel negozio” è a disposizione per gli associati Confcommercio in tutte le sedi veneziane.