Unesco-Confcommercio: dare l’immagine una di Venezia normale
Venezia necessita di un piano d’azione di respiro internazionale, che la renda più attrattiva soprattutto per nuovi abitanti residenti: l’esodo costante, registrato in questi anni, è ancora poco percepito dall’opinione pubblica mondiale come questione alla base del declino della città; forse, solo un bilanciato riassetto tra la struttura urbana e la sua capacità di riassorbire un ottimale numero di residenti potrà offrire una dimensione equilibrata dei flussi turistici, perché Venezia, solo ripopolata, può tornare ad essere “città”.
Per questo, bisogna lavorare per promuovere a livello internazionale una reale immagine della Venezia città: meno stereotipata cartolina romantica e decadente, più ambiente urbano vitale con un proprio stile e ritmo di vita; insomma, una Venezia “normale”.
La sensibilità dell’UNESCO, nel riconoscere le diverse componenti del patrimonio culturale ed economico di Venezia, deve perciò guardare con attenzione anche al suo storico tessuto di attività del commercio al dettaglio, dell’artigianato, della ricettività: c’è insomma ancora un’insostituibile cultura del servizio di prossimità a persone ed imprese, grazie alla peculiarità della città. Sarebbe opportuno che proprio l’UNESCO promuovesse iniziative in grado di testimoniare la quotidianità di un tessuto urbano, dove il visitatore possa sentirsi non turista consumatore, ma cittadino temporaneo, rispettoso nel condividerne valori ed aspettative.
Valorizzando un proprio, peculiare stile e modo di vivere – conclude il vicedirettore di Confcommercio Unione Metropolitana di Venezia, Francesco Antonich – Venezia potrà costituire un vero “way of life” ed essere riconosciuto parte del patrimonio comune dell’Umanità.