Covid 19: responsabilmente spento il mondo del divertimento
Per questo, Franco Polato, Presidente di SILB (Sindacato Italiano Locali da Ballo) – Confcommercio Metropolitana di Venezia richiama la dovuta attenzione sulla categoria, anzitutto da parte del Governo: “Il rispetto delle direttive sanitarie comportano un grande danno economico, che solo in queste ultime settimane si stima mediamente in circa 35.000 euro per locale, senza contare le serate e gli eventi primaverili, che stanno saltando e l’ombra scurissima sulla stagione estiva, che dovrebbe iniziare a maggio. E’ indispensabile, quindi, che nelle risorse e nelle misure straordinarie, che saranno attivate, ci siano anche discoteche e locali da ballo tra i comparti colpiti nella filiera del turismo, altrimenti l’epidemia avrà estinto anche un importante elemento di attrattività nell’offerta delle nostre località, rendendole ancora più povere”.
“In tutto il Paese, i titolari di discoteche e sale da ballo, che aderiscono a SILB Confcommercio, resteranno assolutamente chiusi; nella Città Metropolitana di Venezia sono almeno 15 imprese e circa 350 addetti - precisa Polato – Ce lo impone il senso di responsabilità, prima che le sanzioni penali, di seguire con il massimo scrupolo quanto ordinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri: sappiamo che sarebbe impossibile anche solo pensare di vigilare sul rispetto della distanza minima di un metro tra le persone. Come SILB - aggiunge - stiamo applicando alla lettera le disposizioni sanitarie, sicuri che i clienti sappiano comprendere che stiamo facendo il possibile per dare il nostro contributo a ripristinare una vita sociale normale e tornare al più presto a divertirci tutti insieme".
Conclude Polato: “Tutti noi del SILB sappiamo che non ci sono alternative; siamo vicini alle autorità pubbliche ed alle forze dell’ordine, sulle quali contiamo per la più efficace gestione dell’emergenza, compresa la vigilanza sugli obblighi che impone: chi non rispetterà o vorrà eludere queste misure, magari per semplice lucro, deve sapere che arreca un danno al Paese e, quel che è peggio, ai singoli cittadini e ne dovrà rispondere”.