La battaglia quotidiana dell’Idrobase per annientare i virus
«Non è solo una questione di business – commenta Bruno Ferrarese, co-presidente di Idrobase – avvertiamo una grande responsabilità verso i tanti, che si rivolgono a noi per cercare di contrastare l’avanzare del Covid-19, evitando il tracollo sociale».
Attualmente le nostre tecnologie per la disinfezione personale sono applicate all’ingresso di ospedali in Algeria e Marocco, dove operano anche i “cannoni sparanebbia” per igienizzare parchi pubblici, viali, strade. Anche negli Emirati Arabi Uniti, Corea e Cina prosegue ininterrotta l’attività della “Allforclean”, azienda di proprietà della Idrobase e sanificata con gli innovativi macchinari BKM, ideati a Borgoricco. «Attualmente tale produzione è però fortemente rallentata – informa Bruno Ferrarese – perché, dopo il boom iniziale, è diventato via via più difficile, a causa della crescente emergenza sanitaria anche oltreoceano, ricevere dagli Stati Uniti i catalizzatori, che sono il cuore della nuova tecnologia AHMPP, da noi adottata. Per altro, abbiamo la soddisfazione che molte aziende italiane e straniere stanno producendo portali di sanificazione individuale, acquistando i nostri sistemi di nebulizzazione, Made in Italy».
L’inventiva produttiva nell’headquarter industriale della lotta al coronavirus non conosce però sosta; così, dopo i sistemi per la disinfezione delle merci in transito negli stabilimenti e la disinfezione di automezzi come autobus ed ambulanze, ecco gli atomizzatori, che micronizzano particelle d’acqua, mescolate con l’aria ed appositi disinfettanti, capaci di abbattere i virus presenti negli ambienti.
«L’emergenza coronavirus sta cambiando, anche in Italia, la percezione dell’igiene negli ambienti socializzanti, come quelli di lavoro. Noi siamo un’azienda medio-piccola con una cinquantina di dipendenti, ma essendo partiti per primi, avvertiamo una grande responsabilità – conclude il co-presidente di Idrobase – Ci resta il cruccio di essere una realtà imprenditoriale vocata perlopiù all’export, perché in Italia permane un’ingiustificata diffidenza verso soluzioni innovative, frutto della ricerca, come quelle da noi applicate. Comunque, non ci rassegniamo ed il giorno di Pasquetta saremo in azienda a continuare la nostra battaglia. Il prossimo obbiettivo? Sanificare automaticamente i carrelli della spesa».