I deputati del Comitato per le libertà civili del Parlamento Europeo denunciano la mancanza di volontà negli Stati membri di attuare un’efficace politica di integrazione e chiedono che vengano individuati per tutti i Paesi obiettivi giuridicamente vincolanti nella strategia post 2020.
La forte presa di posizione è stata espressa nel corso della discussione del progetto di relazione di Romeo Franz (Verts / ALE, DE) sull’attuazione delle strategie nazionali di integrazione dei Rom (NRIS) e l’attuale quadro UE per combattere gli atteggiamenti negativi nei confronti delle persone con origini Rom. Anche la Commissaria per l’uguaglianza, Helena Dalli, la direttrice dell’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali, Michael O 'Flaherty, e Daniel Strauss, a nome dell’ONG tedesca RomnoKher, hanno contribuito allo svolgimento del dibattito.
Quasi tutti i relatori hanno sottolineato che i progressi nel corso dell’ultimo decennio non hanno soddisfatto le aspettative. Le sfide affrontate dalla comunità Rom sono legate a un antiziganismo profondamente radicato in Europa, hanno affermato gli eurodeputati, facendo alcuni confronti con gli eventi e le preoccupazioni attuali sul razzismo negli Stati Uniti.

Il relatore e molti deputati hanno chiesto che la strategia post 2020 includa obiettivi giuridicamente vincolanti per gli Stati membri, nonché un meccanismo di monitoraggio a livello dell’UE per evitare l’abuso di fondi e tenere d’occhio la discriminazione sistemica. È importante favorire un dibattito inclusivo con la società civile a tutti i livelli evitando al contempo approcci paternalistici, hanno affermato, tenendo conto in particolare della diversità delle comunità Rom.
Le proposte che potrebbero migliorare la situazione includono un migliore accesso a un’istruzione equa e di qualità, l’accesso ai microcrediti per l’edilizia abitativa, la promozione di soluzioni locali incentrate su sfide specifiche, valorizzando il potenziale delle donne Rom come vettore per il cambiamento.
I Rom sono la minoranza etnica più grande d’Europa: secondo la Commissione europea, circa 6 milioni vivono nell’UE e la maggior parte di loro detiene la cittadinanza di un Paese membro dell’Unione. Tuttavia, una parte significativa vive in condizioni socioeconomiche marginali e scarse sia nelle aree rurali che in quelle urbane. Secondo l’ultimo sondaggio dell’UE sulle minoranze dell’Agenzia dell’UE per i diritti fondamentali, pubblicato nel 2016, l’80% dei Rom vive al di sotto della soglia di povertà nei nove Stati membri dove il loro numero è più elevato. L'epidemia di Coronavirus e la conseguente crisi economica hanno ulteriormente ampliato l’esclusione di lunga data e la povertà della comunità Rom.