Fondo di garanzia: 9 pmi su 10 non hanno chiesto un prestito
Il dato è stato diffuso dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre che ha sottolineato che se l’87 % non ha fatto domanda è indice che lo strumento ha suscitato pochissimo interesse tra gli imprenditori e questo malgrado ciascuna piccola impresa in Italia sia gravata da un passivo bancario che ammonta mediamente a circa 100 mila euro. Eppure la quasi totalità di queste realtà produttive non ha ritenuto conveniente indebitarsi ulteriormente per risolvere i propri problemi di liquidità.
Il segretario della CGIA di Mestre, Renato Mason, non manca di sottolineare la necessità di sostenere economicamente le attività imprenditoriali: «In un momento di grave crisi economica come questo, è necessario consentire alle aziende di ottenere la liquidità con più facilità, mettendo gli istituti di credito nelle condizioni di farlo. A parità di costi, o quasi, ma con fatturati in caduta libera, se nei prossimi due o tre mesi le piccole aziende non avranno a disposizione la liquidità necessaria per far fronte alle esigenze di ogni giorno, in autunno molte di queste non avranno la forza di rimanere aperte, con effetti occupazionali molto preoccupanti». La ‘ricetta CGIA’: è necessario iniettare elevate dosi di liquidità nel sistema economico erogando credito alle famiglie, alle imprese e rilanciando gli investimenti, attraverso la realizzazione di quelle opere pubbliche che sono necessarie alla crescita del Paese.