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Confartigianato: quindici linee di intervento per il Veneto

30/07/2020
Confartigianato: quindici linee di intervento per il Veneto«Gli ultimi sei mesi hanno cambiato il mondo: noi vogliamo essere di pungolo e di stimolo per un radicale cambio di passo»: è con queste parole che Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Imprese Veneto, dà una motivazione alla presentazione dei quindici punti che gli artigiani veneti ritengono debbano entrare nel programma elettorale di chi vuole governare il Veneto. ‘Pungolo’ e ‘pungolare’ saranno le parole che per l’intera conferenza stampa (parzialmente in presenza e online per altri giornalisti) Bonomo ripeterà più spesso nel disegnare il ruolo che l’associazione intende svolgere in una prospettiva nemmeno limitata al Veneto.
«Abbiamo bisogno di una Italia forte e di una Europa fortissima»: perché la pandemia ci ha mostrato che da soli nessuno può superare certe difficoltà, in particolare in una regione come il Veneto che vive di export e di turismo. Senza rinnegare la richiesta di autonomia per la regione, ma riconoscendo che «anche i paradigmi sulla base dei quali abbiamo chiesto l’autonomia – spiega il presidente di Confartigianato Imprese Veneto – dopo la pandemia li dobbiamo rivedere nel quadro di un ‘federalismo cooperativo’». È innegabile, infatti, che la forza della regione sta nell’essere parte di un sistema economico produttivo che lo coniuga alla Lombardia e all’Emilia Romagna in un triangolo che rappresenta il 40% del Pil nazionale.

La costruzione di una sorta di alleanza interregionale per l’adeguamento e l’ammodernamento delle infrastrutture materiali ed immateriali, per la formazione e per la ricerca è il primo caposaldo dei quindici punti indicati da Confartigianato Imprese Veneto come prioritari per far ripartire il ‘sistema del nord’. È qui che torna forte il segno dell’Europa e la necessità di usare bene i 37 miliardi destinati all’Italia dal MES per le spese destinate alla sanità, il fondo SURE, (per il mantenimento dell’occupazione) che destina a livello europeo 100 miliardi a cui si aggiungono ora le risorse del Recovery Fund. O, meglio, il Next Generation Eu da 750 miliardi di euro approvato dal Consiglio europeo con un’Italia che si porta a casa un “tesoretto” da 208,8 miliardi di cui 81,4 di trasferimenti e 127,4 di prestiti. «Dobbiamo essere in grado di utilizzare efficacemente, come Paese ma anche come Regione, la grande disponibilità di risorse messe in campo».
L’altro caposaldo per gli artigiani è la formazione: «Tra i “cantieri” aperti – dice Roberto Boschetto, VicePresidente di Confartigianato Imprese Venetoquello relativo all’istruzione tecnica superiore è uno tra i più sfidanti. Ci poniamo l’obiettivo di fare del Veneto la prima regione italiana per offerta e diplomati ITS: ci sono quindi 25.500 ragazzi diplomati che potrebbero proseguire gli studi negli ITS ed essere “formati” per i bisogni del modello produttivo delle imprese venete che richiede e valorizza maggiormente tecnici e diplomati di alta qualità attrattive».
«L’auspicio – conclude Bonomo – è che le proposte di Confartigianato Imprese Veneto pungolino ulteriori riflessioni sul futuro del Veneto, con l’obiettivo di realizzare una visione condivisa, per una nuova stagione di sviluppo».

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